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Brian May è uno dei chitarristi che più mi ha ispirato quando avevo 12 anni circa, quindi ci tengo molto a questo video e queste lezioni di chitarra tratte dal suo stile. Ma non sono l’unico ad essere stato ispirato da quest’uomo, per esempio anche Steve Vai e Joe Satriani hanno dichiarato questa cosa.

Stiamo parlando ovviamente del Chitarrista dei Queen, un gruppo musicale che ha cambiato la storia del pop e del rock mondiale. E’ quasi impossibile che tu non abbia mai sentito parlare dei Queen o di Freddie Mercury, ma se non ti viene in mente niente sono sicuro che durante il video scoprirai alcune canzoni che già conoscevi.

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Tutorial Canzoni Queen:

One VisionAssolo Crazy Little Thing Called LoveRitmica Crazy Little Thing Called LoveInnuendo (parte flamenco)Assolo Too Much Love Will Kill You

Quando Brian May aveva 16 anni i suoi genitori non avevano i soldi per prendergli una Fender Stratocaster, così lui e suo padre si misero a costruirne una che finirono dopo 3 anni. Il mogano utilizzato per il corpo della chitarra proveniva da una vecchissima architrave di un camino.

La Red Special, così si chiama la sua chitarra, è un vero e proprio simbolo per chitarristi ed amanti del rock. Lui però non fu soddisfatto del suono fino a quando non cominciò ad utilizzare come plettro il lato zigrinato di una moneta da 6 pence. Da questo deriva gran parte del suo inconfondibile suono.

Brian May è molto bravo a cantare anche, ma per quanto riguarda la chitarra lo hanno ispirato principalmente Jeff Beck, Eric Clapton, Jimmy Page e Rory Gallagher.

Ma vediamo le 3 lezioni di chitarra che possiamo apprendere dal grande May:

Lezione di Chitarra #1 – Sovraincisioni

Brian May è stato uno dei primi ad utilizzare la chitarra elettrica come uno strumento orchestrale soprattutto in studio di registrazione. Negli album dei Queen puoi sentire parti di chitarra con decine di tracce sovrapposte per creare melodie polifoniche. Un’orchestra di chitarre!

Lui è veramente un maestro in questo, come Freddie Mercury lo era per la voce. In Bohemian Rhapsody per esempio sembra siano state registrate oltre 180 tracce vocali in tutto, per quell’unica canzone. E per l’epoca erano veramente tante.

Lezione numero 2 – Il Canone

Brian May amava le composizioni di Bach. Da lui prese spunto per l’utilizzo del canone, una composizione che unisce una melodia ad una o più imitazioni della stessa suonate progressivamente e sovrapposte.

Insomma, quello che succede è che parte una melodia e dopo un po’ ne parte un’altra molto simile. Per esempio nell’assolo di Brighton Rock utilizza il delay per creare questo genere di effetto melodico.

Ma vogliamo parlare del delay di Brian May?

Il suo delay (l’effetto echo per intenderci), facendo un riassunto, funziona così:

1. Il segnale dry, quindi senza delay, esce dalla chitarra e viene riprodotto da un primo amplificatore.

2. Un secondo segnale esce dalla chitarra ed entra in un’unità delay settata solitamente a 800ms per poi venir riprodotto da un secondo amplificatore.

3. Lo stesso fa un terzo segnale che, però, viene elaborato da un’altra unità delay settata con un rate doppio rispetto alla prima, quindi a 1600 ms.

Si tratta di un sistema molto complesso che sconsiglio a chiunque di applicare al giorno d’oggi.

Lezione numero 3 – Assoli Discorso

Gli assoli di Brian May hanno fatto la storia e sono favolosi melodicamente ed espressivamente parlando. Le note dell’assolo surfano sulla melodia del brano. Ogni assolo è un proseguo del cantato e dell’intero pezzo.

L’assolo non è improvvisato, ogni nota è li per un motivo. SI può sentire quasi sempre una struttura interessante all’interno dei suoi assoli. C’è un decollo, uno sviluppo ed un atterraggio. Proprio come se fosse un vero e proprio discorso all’interno del brano.

Il decollo non è altro che un’introduzione che si lega alla parte precedente del brano. Lo sviluppo è il discorso che vuole fare Brian May con la sua chitarra. Poi arriva l’atterraggio, la preparazione verso la parte successiva del brano.

Un ottimo esempio di questa struttura sono gli assoli di: Show Must Go On, Who Wants To Live Forever, Breakthru, Bohemian Rhapsody. Puoi sentirne un paio all’interno del video.

Questi assoli ci insegnano molto. Spesso noi chitarristi affrontiamo un assolo in modo pressoché casuale. Che va bene se il nostro obiettivo è divertirci improvvisando (è anche uno dei miei passatempi preferiti), ma… quanti assoli improvvisati sentiamo anche all’interno di brani registrati in studio? Assoli che non hanno un vero senso all’interno del brano e che sembrano buttati li per riempire la struttura della canzone.

Infine che dire? La prima cosa che viene in mente pensando a Brian May è la moneta da 6 pence. Ma se guardi oltre a quella banalità, puoi scoprire un modo di suonare incredibile che ha ispirato i più grandi chitarristi di oggi.


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