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Vediamo 8 problemi che andrai a risolvere semplicemente cambiando le corde della tua chitarra. Inoltre scoprirai anche come far durare le tue corde di più.
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Carlo Carbone ha realizzato per Chitarra Facile il tutorial perfetto che spiega come cambiare le corde di una chitarra acustica:
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Attrezzatura che devi avere per cambiare le corde alla tua chitarra acustica
Per
Come si cambiano / montano le corde di una chitarra elettrica?
In questo video puoi vedere la procedura per cambiare le corde di una chitarra elettrica con ponte hard tail, tune-o-matic e tremolo.
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In questa lezione di liuteria, Carlo Carbone (liutaio di Amnesia) ci spiega come regolare e fare il setup della nostra chitarra elettrica. Vedremo i 4 passi principali nel dettaglio.
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Attrezzatura
Ecco alcuni link di attrezzatura utile che puoi utilizzare per la tua chitarra:
Righello per Action (altezza corde):
La scelta dei cavi e dei jack, nell’immenso mondo della musica e soprattutto delle componenti per chitarre e bassi, è assai variegata e spesso ardua. Ci sono tantissime variabili da tenere in considerazioni, e bisogna altresì discernere tra analisi dei cavi e dei jack, al fine di acquistare un prodotto che garantisca prestazioni elevate e, perchè no, costi ridotti. E’ una vera e propria giungla di prodotti, che senza l’aiuto di un esperto è difficile da attraversare.
Inoltre in poche parole non è semplice spiegare tutte le varie tipologie di cavi a disposizione degli appassionati sul mercato, ma è utile descrivere i concetti base per la scelta di un buon cavo di buona qualità, e sui jack che li accompagnano.
Prima di tutto vorrei mostrarvi un video interessante che mostra chiaramente la differenza nell’utilizzo di un cavo comune o di un buon cavo da un video prodotto da MusicOff:
I cavi per chitarra: cosa significa scegliere un buon cavo
Sicuramente la qualità dei cavi, all’interno dei componenti per lo strumento, possiede un’importanza maggiore rispetto al jack in sè, poichè sono considerati come gli equalizzatori nascosti della chitarra, capaci da soli, o quasi, di determinare variazioni del suono lungo il loro percorso, essenzialmente date dalla capacità elettrica propria dello strumento in esame.
Ciò che avviene all’interno del cavo in poche parole è una perdita di frequenze, precisamente quelle più alte, con valori di abbandono direttamente proporzionali alla capacità e alla lunghezza del cavo stesso.
Quindi in pratica più la capacità del cavo è ridotta, più si potrà utilizzare un cavo di lunghezza maggiore, proprio per evitare di perdere le frequenze alte appena citate.
Quindi come scegliere il cavo? E’ indispensabile capire cosa ci serve per la nostra musica. Chi suona jazz non si cura molto della capacità dei cavi per chitarra, in quanto il suono in questa tipologia di musica è un suono caldo, privo o quasi di suoni acuti, quindi la qualità dei cavi si dovrà basare su altre caratteristiche, non certo sulla capacità; mentre chi basa le proprie performance proprio sull’acustica dei suoni più alti è ovvio che vada a perdere di qualità sia il suono che l’esibizione, nel caso ci si esprima su un palco.
Esteticamente esistono cavi con finitura lucida o meno, questo essenzialmente non dovrebbe incidere granchè sull’acustica, ma sono in tanti quelli che preferiscono il cavo non lucido.
Per chi ha dubbi su come scegliere il cavo per la propria chitarra inoltre è necessario tener conto anche dei connettori, che vanno ad influenzare essenzialmente quanto per la durata dei suoni e delle frequenze nel tempo, piuttosto che la qualità stessa del suono.
Inoltre ha un suo peso anche la robustezza della struttura, e perciò della qualità dei cavi in senso costruttivo, che devono essere fatti in modo da non perdere nulla della timbrica del segnale della chitarra o dello strumento in generale.
Tra i cavi più affidabili ci sono senza dubbio i Reference, forse i più utilizzati tra gli intenditori.
Gli Umbria jazz ed. possiedono i jack amphenol con doratura, ma il prezzo è leggermente superiore rispetto ai cavi Ric01, anch’essi molto utilizzati dagli appassionati e spesso consigliati anche per i loro prezzi ridotti.
I jack e le loro caratteristiche
Per quanto riguarda i jack, anch’essi molto importanti nella struttura dello strumento e nella qualità del segnale che lo strumento stesso darà, ne esistono di diverse tipologie, e spesso spendere di più non equivale ad ottenere un jack migliore di un altro. Bisogna conoscere le particolarità, ed analizzare le varianti importanti, e non farsi incantare dall’estetica.
Un primo punto è sapere DOVE il jack viene utilizzato, ad esempio per il cavo di collegamento pedaliera, o il cavo chitarra, o per il cablaggio.
Inoltre la struttura del jack in sè possiede due opzioni importanti da tenere in considerazione, la qualità meccanica e la qualità del conduttore. Si consiglia in genere il jack in ottone nichel, con una zona di saldatura estremamente robusta, che garantisca alte prestazioni e soprattutto nessuna perdita di segnale.
Quando si parla di qualità meccanica invece ci si ricollega al “DOVE”, perciò per zone come i cablaggi da pedaliera ed ampli è necessario siano notevolmente robusti, mentre per zone in cui i cablaggi sono in genere addirittura protetti si può far affidamento anche su jack con una robustezza minima, che garantiscano il risultato richiesto e che occupino poco spazio.
I classici consigliati per chitarra sono i neutrik, sia per resistenza che per funzionalità.
Esistono inoltre i jack con la testa dorata, apparsi di recente sul mercato, che, oltre ad essere gradevoli alla vista, assicurano un contatto migliore con la presa, anche se non altera di molto le prestazioni.
Bisogna infine distinguere tra i jack a crimpare e quelli a saldare, che si discostano anch’essi nell’uso che se ne fa, questo è da stabilire provandoli essenzialmente, perchè un jack a crimpare può non essere adatto per un tipo di cablaggio ma per un altro si.
In commercio sono presenti anche jack di varie forme e colori, simpatici e accattivanti, ma questo è un fatto prettamente estetico.
Una lezione di chitarra un po’ particolare quella di oggi, infatti sono qui proprio per dirti quelle cose scomode che non vorresti mai che qualcuno ti dicesse :-)
Vediamo tutte quelle cose che prevalentemente riguardano la manutenzione della tua chitarra, che dovresti fare costantemente, ma che quasi nessun chitarrista ha mai voglia di fare. E tu? Quante cose hai tralasciato?
Ci sono principalmente 6 cose che solitamente un chitarrista trascura, ma che andrebbero fatte. Eccole qui:
#1 Cambiare le Corde
Ovviamente la prima delle cose che un chitarrista dovrebbe fare frequentemente ed invece non fa praticamente mai è il cambio delle corde.
Anche se alcuni chitarristi non lo sanno ancora (o fanno finta di non saperlo intelligentemente), le corde andrebbero cambiate frequentemente. Non è solo una questione di usura in generale, ma con delle corde nuove, rispetto a corde vecchie per esempio di 6 mesi, riuscirai a suonare la chitarra con più facilità ed il suono sarà migliore, avrai anche un maggior sustain (il suono dura più a lungo).
La maggior parte dei chitarristi cambia le corde quando si rompono! Anche io per un periodo della mia vita ho fatto così, ma poi ho capito quanto meglio è suonare con delle corde nuove.
Inoltre, quando ti si rompe una corda, dovresti cambiare tutte le corde e non solo quella che si rompe.
Comunque,
suonare la chitarra con le corde vecchie…
Spesso accade che sebbene la nostra chitarra, classica che acustica o elettrica, pur essendo perfettamente accordata ci dia l’impressione di un suono non perfettamente armonico. Anche se il nostro orecchio non è perfettamente sensibile o educato, questa sensazione di disarmonia del suono è perfettamente recepibile. Volendo usare un linguaggio non strettamente tecnico, il suono del nostro strumento sembra stonato.
Questa cosa si può apprezzare meglio se si suona in un gruppo: la nostra chitarra, infatti sembra essere fuori dal coro, il suo suono non si accorda con quello degli altri strumenti. E’ necessario, quindi effettuare altre regolazioni, oltre la semplice accordatura, per mettere completamente a punto la nostra chitarra o come dicono gli anglosassoni per fare il setup della stessa. Una di queste e forse la più importante di tutte è quella delle regolazione delle ottave.
L’operazione di regolazione delle ottave non è difficile, essa può essere effettuata su tutti i tipi di chitarre. Non c’è bisogno, quindi di rivolgersi a terzi, né tanto meno affrontare una spesa, inutile soprattutto se il nostro strumento non è di pregio, ma è un’operazione che possiamo tranquillamente svolgere da soli.
Cosa ti Serve?
E’ necessario solamente, nel caso soprattutto della chitarra elettrica, dotarsi di un accordatore elettronico, attrezzo che possiamo tranquillamente farci prestare da qualcuno, ma che se vogliamo comprare, costa nell’ordine di qualche decina di euro per quelli più economici. Nel caso, invece di chitarre acustiche o classiche è possibile compiere l’operazione di regolazione delle ottave in una stanza priva di rumore e senza l’ausilio di alcuno strumento. Un altro attrezzo, questa volta veramente alla portata di tutti, che dobbiamo prevedere per compiere la nostra regolazione delle ottave è un cacciaviti.
A questo punto siamo pronti per metterci all’opera, per trasformare nel migliore dei modi il suono della nostra chitarra.
Entriamo, ora più approfonditamente a descrivere la tecnica di regolazione delle ottave.
La Tecnica di Regolazione
Tutti i ponti montati sulle chitarre permettono la regolazione delle ottave.
Tale operazione è necessaria e si effettua per fare in modo che
la nota suonata al dodicesimo tasto sia precisamente l’ottava superiore della nota suonata