Category: Formazione della Persona (page 1 of 2)
Chi è Gennaro Romagnoli? Clicca qui.
Altre puntate di Psico-Chitarra qui: Clicca qui.
Audio Podcast
Ascolta “EMPATIA nella BAND? La BIRRA Aiuta!” su Spreaker.
Oppure:
– Ascolta su iTunes: clicca qui.
– Ascolta su Spotify: clicca qui.
Oggi, al posto di andare a vedere COSA fare quando andiamo ad esercitarci con la chitarra, vediamo il “COME”, ovvero, al posto di vedere degli esercizi di chitarra ti propongo alcuni consigli pratici ed una sfida per migliorare sulla costanza e l’impegno.
Se metterai in pratica o almeno inizierai a fare quello che ti dico nel video, sicuramente vedrai dei miglioramenti importanti nelle tue abilità da chitarrista!
RICORDATI di pubblicare il tuo inizio della sfida sul gruppo degli Strimpellari, e poi anche la fine con le some finali. Questo perchè in questo modo stai anche prendendo un impegno più ufficiale che probabilmente sarai più interessato/a a portare avanti.
Il quadretto di David arrabbiato lo trovi qui: clicca qui.
La Tabella Hammer
Qui di seguito puoi scaricare in PDF e stampare subito la tua Tabella Hammer, che ti servirà per partecipare alla sfida, sia che tu voglia farlo nel gruppo degli Strimpellari, sia che tu lo faccia per conto tuo:
Clicca qui per aprire, salvare o stampare la tua TABELLA HAMMER!
L’Importanza della Costanza nell’Esercizio
Prima di iniziare a mettere in pratica la sfida vorrei parlarti dell’importanza della costanza quando cerchiamo di imparare o migliorare a suonare la chitarra.
Imparare o migliorare a suonare la chitarra è ovviamente qualcosa di complicato, non è assolutamente semplice. Ci vuole tanto impegno, tanta costanza per diversi giorni, mesi o anni a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere.
Quando ci sono questi obiettivi “a lungo termine”, la cosa più importante che puoi fare per rendere il processo di apprendimento il più semplice e tranquillo possibile è quella di creare un’abitudine.
Ci sono diversi studi a sostegno di questa tesi, per esempio quelli fatti dal Dott. Peter Herman che riguardava la dieta. I risultati dei suoi studi suggerivano che se una persona sgarra una volta è più probabile che “mandi tutti in vacca“, ovvero continui a sgarrare perchè tanto ormai per oggi, o per questa settimana “è andata così“.
Quindi se oggi per esempio salti lo studio della chitarra è molto probabile che dentro di te dici: “Ok, questa settimana è andata così, magari dalla prossima mi ci metto di più“. E quindi non provi e non ti eserciti neanche nei prossimi giorni. Gli effetti di questo modo di agire sono molto importanti sulle tue abilità da chitarrista e sugli obiettivi che raggiungerai.
Al contrario, se noi sfruttiamo positivamente questa teoria e ci mettiamo in testa di creare un abitudine e fare costantemente esercizio, prenderla in mano magari anche solo 5 minuti, in questo caso le tue abilità cresceranno in modo esponenziale e probabilmente salterai molti meno impegni con la tua chitarra.
Una volta che fai 30 giorni di fila, saltando magari anche 2-3 giorni su 30, vedrai che l’abitudine sarà molto difficile da mandare via.
E’ un po’ come quando andiamo in palestra, facciamo una dieta, ecc… Io per esempio, per un anno sono andato in palestra tutti i giorni (facevo sempre cose diverse, avevo una scheda apposta, non è che mi distruggevo tutti i giorni di pesi :-) ) e quello è stato l’anno in cui ho saltato la palestra meno volte, anzi praticamente mai. Ho saltato solo nelle 2-3 settimane in cui sono andato in vacanza.
Inoltre, una delle conseguenze positive di fare un lavoro costante è che il tuo cervello fa aumentare la tua autostima quando si accorge che ogni giorno stai mantenendo il tuo impegno. Diventa poi un circolo vizioso dove mantieni il tuo impegno, sei contento di averlo mantenuto, la tua autostima migliora e poi sei più contento il giorno dopo di mantenere lo stesso impegno.
Come Avere Più Costanza nell’Esercizio con la Chitarra
Vediamo qualche semplice e pratico consiglio per essere più costanti nell’esercizio con la chitarra.
Consiglio #1
Imponiti in modo drastico di rispettare il tuo impegno. Cerca di fare in modo che se salti un giorno è solo perchè è successo qualcosa di grave.
Consiglio #2
Se anche un giorno non hai tempo di suonare, fallo lo stesso per 5 minuti. Anche chi non ha tempo ha comunque 5 minuti in cui può farsi una piccola suonata prima di andare a letto. Oppure alla mattina appena sveglio?
5 Minuti si trovano sempre, non ci sono scuse. Di sicuro non riuscirai a fare qualcosa di veramente interessante, ma ricordati sempre che per il tuo cervello, mantenere un impegno è importante!
Consiglio #3
Prova a suonare la mattina se è possibile. La mattina (ancora meglio la prima mattina) è un momento perfetto per lavorare sui propri obiettivi, perchè più avanti nella giornata andrai e più avrai lo stress accumulato della giornata sulle spalle.
Consiglio #4
Tieni la chitarra in bella vista e sempre pronta all’uso. Se non tieni la chitarra a portata di mano, il tuo cervello troverà ogni scusa per non fartela prendere, perchè ci vuole tempo per tirarla fuori, poi devi sistemarla di nuovo, ecc…
Se la tieni fuori dalla custodia, sempre pronta, ci vuole un attimo, la prendi fai una piccola suonata e poi se vuoi te ne vai.
Consiglio #5
Stabilisci dei micro obiettivi. Spezza gli obiettivi in piccole parti in modo che tu possa festeggiare o almeno renderti conto dei piccoli progressi che stai facendo.
Per esempio se il tuo obiettivo è di fare le sestine a 120 bpm, prova a mettere come obiettivi prima 90, poi 100, poi 110 ed infine 120. Ed ogni volta che raggiungi l’obiettivo festeggia!
Consiglio
Spesso ricevo commenti sotto alle lezioni di chitarra con perplessità come “io ho provato a fare questo esercizio ma non mi viene come riesce a te“. Questo video è il messaggio di risposta che voglio lanciare a tutti i chitarristi che sono poco tolleranti con se stessi.
Libro “La Mente del Chitarrista“: clicca qui se non lo hai ancora letto!
Corsi di Chitarra Facili? Clicca qui per scoprirli.
Tolleranza nell’esercizio
Perchè un esercizio di chitarra non ti riesce come chi lo sta spiegando?
Non ti preoccupare, è normale, ricevo perplessità in merito costantemente sotto alle mie lezioni di chitarra.
Quello che succede è che l’allievo si mette a fare l’esercizio ma si accorge che non riesce a farlo esattamente come lo faccio io. Non ti preoccupare se ti capita anche a te. E’ normale!
Nella chitarra c’è un elemento di difficoltà in più rispetto ad altri strumenti. La difficoltà sta nel fatto che a seconda di come premi la corda, di come plettri, di come fai qualsiasi cosa… potresti ottenere un risultato diverso.
Per questo, non si finisce mai di imparare a suonare la chitarra, perchè anche io, tutti possiamo fare meglio di come stiamo suonando adesso e di certo una persona che ha appena iniziato avrà sempre un risultato diverso dalla persona che suona da 10 anni. Non è possibile che vada diversamente, sarebbe troppo strano.
Detto questo, bisogna che tu sia tollerante con te stesso, che non vuol dire che ogni esercizio lo puoi fare come ti pare, ma che “buono è buono abbastanza“, non devi cercare di fare un esercizio in modo magistrale, devi darti un minimo di tolleranza.
Se non vi è ancora capitato molto bene, ma state certi che purtroppo prima poi arriverà, perché prima o poi succede a tutti, per quanto grande possa essere la passione che ci anima nei confronti di questo strumento: è il momento di crisi, quello in cui ci viene da mandare tutto all’aria, quando non troviamo più un senso all’impegno che profondiamo giorno dopo giorno per imparare a suonare la nostra chitarra, quando decidiamo che è giunto il momento di smetterla.
Come affrontarlo?
Prima di tutto, dobbiamo capire che non siamo gli unici ad aver sperimentato un simile senso di frustrazione: succede a tutti, e non solo nello studio della chitarra, che il sentimento fortissimo che ci aveva pervaso fino a poco fa inizi ad affievolirsi, come una fiamma che piano piano si spegne.
Beh, mai sentito parlare della crisi del Settimo Anno nella vita coniugale? Il problema non è l’arrivo della crisi in se stessa, che anzi può alla fin fine rivelarsi una condizione produttiva, permettendoci, se correttamente affrontata, di rafforzare la nostra passione, facendoci certi del valore di quello che stiamo facendo. Il problema nasce quando, di fronte a questa crisi, lascio che il fuoco si consumi, me ne sto con le mani in mano mentre la fiammella diventa via via più flebile, fino ad esaurirsi del tutto.
No! Appena la crisi inizia a manifestarsi, urge intervenire!
Se tengo davvero alla musica ed alla mia chitarra devo darmi da fare per impedire che la passione si esaurisca: non diamo la colpa alle condizioni della vita, agli impegni lavorativi o famigliari; è vero che questi possono intervenire ad accentuare la crisi, ma la responsabilità del mio rapporto, unico ed esclusivo, con il mio strumento, è soltanto mia. Sono io che devo impegnarmi per mantenere vivo l’amore!
Ed ecco come….
Investiamo tutto noi stessi nella nostra passione!
Anche se ci costa sacrifici, anche se in questo momento non ci dà alcun piacere, non molliamo: dobbiamo ogni giorno trovare del tempo da dedicare alla nostra chitarra, delle nuove energie con cui impegnarci nello studio. Facciamolo come un vero esercizio, un allenamento faticoso, di cui ora non riusciamo a scorgere i risultati, un investimento (se così vogliamo dire) a lungo termine:
– Intensifichiamo le lezioni di chitarra e proseguiamo con impegno gli esercizi quotidiani: bastano pochi minuti, ma con costanza! (qualche consiglio? Guitar Freestlye, Velocità Intensive Training, Chitarrista da 0 a 100, Strumming Academy)
– Andiamo a vedere tutti i concerti che si svolgono nella nostra zona, ammirando gli artisti che si stanno esibendo per la loro bravura, che al momento ci sembra ineguagliabile…
– Leggiamo libri sulla musica, i migliori chitarristi del presente e del passato, la storia della chitarra, etc.
– Partecipiamo in maniera attiva ai forum e blog, in cui si confrontano principianti, giovani talenti, maestri affermati e semplici appassionati della chitarra
– Andiamo in un negozio di strumenti musicali e proviamo le migliori chitarre, quelle che costano un occhio della testa e non compreremo mai (lo vedremo….!!)
– Se suoniamo in un gruppo, promuoviamo la nostra attività nei locali, accettando di esibirci dal vivo anche in quelli poco frequentati e organizzando quanti più concerti a breve termine possibile; se invece siamo ancora alle prime armi, promettiamo ad un amico fidato o ai nostri genitori o ancora al nostro partner di esibirci per lui settimanalmente
Può sembrare privo di senso fissare delle esibizioni quando l’istinto ci porterebbe a smettere, nascondendo il nostro strumento dentro un vecchio armadio: ma fissarsi degli obiettivi “raggiungibili” ci darà una straordinaria forza di automotivazione, stimolandoci nell’impegno per far bella figura. Per contro, se il nostro obiettivo unico fosse di diventare musicisti famosi, non riuscendo a raggiungerlo in poco tempo finiremmo con il restare delusi del lavoro finora svolto, senza riconoscere i tanti progressi compiuti.
Teniamo sempre d’occhio la fiamma che ci anima nell’impegno quotidiano al nostro strumento e al primo segnale di languore, impegniamoci a ravvivarla: come nelle più belle storie d’amore, anche la nostra passione per la chitarra, se sapremo darle costantemente nuovo alimento, non conoscerà mai fine, ma potrà durare in eterno, continuando a rinnovarsi e assicurandoci sempre nuove, entusiasmanti emozioni.
Chi inizia a suonare la chitarra, spesso si trova davanti ad una serie di difficoltà che spesso fanno parte del gioco e che tutti i incontrano. A volte invece sono difficoltà più personali. Da quando è nato SuonareChitarra.com, ne ho sentite di tutti i colori, il corso di chitarra gratuito conta oltre 3.000 commenti nelle 5 lezioni, senza contare le email che ricevo ogni giorno. Sono molto contento di questo, perchè vuol dire che le persone, non solo seguono il corso, ma lo fanno attivamente facendomi sapere i progressi e le varie difficoltà che incontrano nel loro percorso.
Grazie a questa splendida interazione con i miei allievi, riesco a capire quali sono i problemi più sentiti e quali sono le soluzioni più efficaci.
Stavo riflettendo ultimamente su un fatto interessante: nella maggior parte dei casi, non c’è un vero problema di fondo nelle richieste che mi arrivano, in realtà quella che manca è solo… la Pratica.
Questo non è solo un discorso legato alla chitarra, ma anche in generale, in molti altri ambiti della vita, ciò che spesso fa la differenza nei risultati che otteniamo è la quantità di pratica e la costanza nell’applicarsi. La costanza è un altro aspetto fondamentale.
Facciamo qualche esempio:
– Il barrè: questo è un problema che incontrano il 99% dei chitarristi, l’1% dei chitarristi che non ha avuto un problema con la tecnica del barrè è perchè non lo ha mai provato a fare. Alcuni ragazzi mi dicono di avere il problema che non riescono ad eseguire il barrè. In realtà tutti hanno questo problema, quindi in realtà non si tratta neanche di un problema è semplicemente una tecnica molto complicata che ha bisogno di moltissima pratica per essere perfezionata. E’ possibile metterci un po’ di meno rispetto ad altri (vedi il mio training intensivo sul barrè), ma ciò che veramente fa la differenza è… quanto ti alleni a farlo ogni giorno? Sei costante?
In fin dei conti si tratta di allenare i muscoli ed i tendini per avere più forza, resistenza e agilità nelle dita per fare quel tipo di tecnica.
– Il dolore alle dita: chi più, chi meno, tutti passiamo nella prima fase in cui suonare la chitarra è doloroso per le proprie dita. Anche per questa difficoltà mi viene chiesto consiglio. Certo, qualche consiglio c’è e l’ho dato in precedenza in un articolo in cui spiegavo 3 modi per alleviare il dolore alle dita, ma la soluzione è sempre la stessa. Suona tutti i giorni. Il dolore alle dita, se suoni tutti i giorni ti sparisce in pochissimo tempo… assicurato. Quindi anche qui la soluzione è fare pratica, suonare.
– Accordi: sugli accordi i problemi che mi sono stati presentati sono molti. Non si riesce a fare l’accordo di DO, non si riesce a cambiare accordi velocemente, gli accordi suonano male, lentezza nel posizionare le dita… Sai come si risolvono tutti questi problemi sugli accordi? Suonando canzoni in modalità strumming!
Insomma, quello che vorrei che si capisse è che molto spesso
pensiamo
Quando cominci a suonare la chitarra da zero vedi grandi progressi in pochissimo tempo. La situazione che si viene a creare è di grande motivazione in quanto riesci a vedere e percepire grandi miglioramenti con “poco” sforzo. Ogni giorno, ogni settimana che passa tutti si accorgono dei tuoi miglioramenti, non solo tu.
Purtroppo però, più vai avanti e più è difficile fare progressi. Ad esempio, quando arrivi a fare il volo del calabrone a 150 di metronomo ti ci vuole molto più tempo per salire anche solo di 5 punti di metronomo, mentre all’inizio sei passato da farlo da 90 a 110 in 2 giorni o addirittura di meno.
Ci vuole molto sforzo, molto allenamento, molto esercizio e molta tenacia per migliorare di quel poco che probablimente passerà inosservato ai più.
Come Fare in Tal Caso?
L’esercizio, l’impegno e la costanza sono molto importanti, sono obbligatori per diventare un grande chitarrista, come per raggiungere qualsiasi altro grande obiettivo.
Quindi hai 2 cose da fare:
1. Esercitati di meno sulla tecnica e sulla velocità, ma esercitati ogni giorno, anche solo pochi minuti, senza aspettarti grandi miglioramenti, ma solo perchè è un impegno che devi rispettare per mantenere le tue capacità e fare piccoli passi in avanti che con il tempo si faranno ben sentire.
2. Concentrati sul passo successivo.
Il Passo Successivo
Non è la tecnica e non è la velocità a rendere grandi i chitarristi. O meglio, c’è chi è ritenuto giustamente un grande chitarrista perchè è un mostro di tecnica, ma ti rendi conto di quanto è difficile combattere sul piano della tecnica? Ci sarà sempre un chitarrista più bravo tecnicamente. Se tu hai cominciato a studiare chitarra a 8 anni per 4 ore al giorno, ci sarà sempre un altro chitarrista che ha cominciato a 6 anni ed ha studiato 6 ore al giorno e che ti farà un c**o così!
Al livello tecnico a cui siamo arrivati ai giorni nostri non si può proprio competere su quel piano. Era possibile farlo negli anni 50/60 forse, non adesso. E tra l’altro non interessa neanche più alle persone, quindi anche diventando un mostro di tecnica non faresti comunque scalpore. Ti direbbero che sei bravo, punto. Poi andrebbero a cercare qualcos’altro. I tempi sono cambiati, anche se ci piacerebbe essere nati negli anni ’70 quando il bravo chitarrista era considerato un eroe da tutti, adesso bisogna imparare a fare il passo successivo.
Il passo successivo è diventare unici.
Cosa vuol dire? Da cosa riconosci un chitarrista da un altro? Dallo stile e dal suono. Lo stile è una cosa che viene abbastanza automatica e dipende molto dalla tua cultura musicale, da quello che ascolti, da quello che suoni maggiormente.
Per quanto riguarda il suono è proprio quello che molti chitarristi trascurano, ma è effettivamente la parte più importante. La caratteristica principale di un chitarrista, quella caratteristica che può essere tua e solo tua, quella caratteristica che ti rende unico. Il tuo suono è il tuo nome, è il tuo carattere.
Vuoi fare il passo successivo? Vuoi salire sul gradino più alto rispetto a tutti? Sviluppa il tuo suono unico.
E non fermarti qui. Cambia ciò su cui ti focalizzi:
Non focalizzarti