Category: Chitarre Acustiche
Carlo Carbone ha realizzato per Chitarra Facile il tutorial perfetto che spiega come cambiare le corde di una chitarra acustica:
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Attrezzatura che devi avere per cambiare le corde alla tua chitarra acustica
Per
Lo sanno praticamente tutti: la tipologia di legni e la qualità della tavola impiegata influiscono molto pesantemente sul tipo di suono che si ottiene da una chitarra. La qualità dei suoni che si può ottenere da una chitarra acustica varia a seconda del legno utilizzato: ogni specie d’albero produce legni di differenti densità e peso specifico, che modificano la risonanza e dunque il suono finale. Oltre ai classici mogano-acero, i legni utilizzabili sono praticamente infiniti. L’importante è scegliere una chitarra che, oltre ad avere il giusto tipo di legno, sia realizzata con pezzi di alta qualità: nodi e “arricciamenti” nel legno utilizzato significano una risonanza modificata, spesso con risultati pessimi. Negli ultimi anni la richiesta di mercato ha portato alla costruzione di chitarre sempre più leggere e maneggevoli, costruite anche con legni dal costo di gran lunga inferiore rispetto al mogano, all’ebano e all’acero. Non sempre i costi inferiori significano necessariamente bassa qualità: scopriamo ora i legni migliori per costruire le chitarre acustiche.
Solitamente, le chitarre di buona qualità vengono costruite con diverse tipologie di legno. La cassa di risonanza, composta da fasce, fondo e top, viene costruita con legni mediamente leggeri ma che abbiano una risonanza tale da consentire un suono pieno. I tasti, invece, essendo sottoposti a continue frizioni, devono essere realizzati con legni particolarmente duri e resistenti ai graffi. Molto spesso il corpo stesso della chitarra è costruito con legni differenti: le fasce laterali di mogano, e il top e il fondo d’acero. In questo caso vengono sfruttate le differenti capacità di risonanza di ogni singolo legno per ottenere un suono pieno, intermedio tra le due caratteristiche di partenza.
Alcune delle chitarre acustiche più a basso prezzo vengono costruite in toto con un singolo legno, solitamente poco costoso ma che permette comunque di ottenere una certa pienezza di suono, come ad esempio l’abete. In questi casi, alcune delle caratteristiche fondamentali di praticità e resistenza possono venire meno; pensiamo ad esempio alla tastiera: con un utilizzo continuativo su un legno morbido e leggero è molto facile che vengano a crearsi solchi e rigonfiamenti, che creano distorsioni alla vibrazione della corda. Allo stesso tempo però, un legno dal basso peso specifico permette di ottenere una chitarra leggera e decisamente maneggevole, senza sacrificare troppo la qualità e la pienezza del suono.
I Legni più Utilizzati
Scopriamo ora quali sono i legni più utilizzati (e per quale scopo) dai liutai e dalle case di produzione di chitarre.
L’abete, come già detto, è un legno dal peso specifico piuttosto basso utilizzato solitamente per costruire le tavole di risonanza. Esistono differenti varietà di abete, ed ogni legno ricavato da questi alberi produce un suono differente a seconda della specie, dell’età e della provenienza. Solitamente, le tavole di abete con venatura larga, derivanti da alberi piuttosto grossi, consentono di ottenere un suono pieno e caldo, che non taglia nessuna frequenza. Al contrario, il legno derivato da alberi di piccole dimensioni, con venatura stretta, rende i toni alti più decisi e brillanti.
Il
Il leggendario marchio Martin è noto a tutti, ma non bisogna scegliere una chitarra per la leggenda che porta dietro di se, ma bisogna assaggiarle, sentirle, viverle. La Martin D35, ha superato tutte le mie prove e si è dimostrata non solo all’altezza del nome, ma mi ha dato anche di più.
Già il solo aprire con rispetto la custodia ti da un esperienza olfattiva unica, un odore di legno intenso che rimane nell’aria e non ti abbandona anche durante la sessione. Non posso esimermi dal definirla un vero e proprio capolavoro, una bellezza immediata e semplice allo stesso tempo, una qualità e cura per il dettaglio forse impareggiabile.
Venature di un pregiato palissandro indiano sul fondo in tre pezzi creano venature quasi sensuali. Il manico in unico pezzi di mogano scelto è snello e lanciatissimo che si adatta alla perfezione alla forma “D”. la tastiera e di un purissimo ebano, la miglior qualità in commercio mentre la tavola, in abete, non ha rivali.
Infatti è stata lavorata con un sottilissimo strato di vernice, molto inferiore rispetto alle altre, e questo va a influire sulla vibrazione del top, rendendola perfetta. Ma è solo quando la suonate che esprime davvero la sua immensa corposità. Il suono è molto arioso e brillante, vi darà la sensazione di essere all’aperto immersi nei colori.
Il palissandro indiano regala note sensuali e quando inizierete a dare colpi con il plettro il tono diventa più imbronciato ma carico di suono. Il tutto ricorda quasi un pianoforte di classe, una sonorità solenne e impeccabile. Lo sbilanciamento sui bassi , tipico delle serie D, offre delle prestazione a dir poco esagerate, ed il suono non sgrana mai, aumentando di volume risulta sempre chiaro e continuo. Il suono rimane nell’area per un tempo inverosimile davvero, l’essenza del suono, anche a mano libera, brilla nell’aria. Non cade mai, non si sgrana mai, non si spegne mai, nemmeno nelle dinamiche più soft e leggere.
Arpeggiare con questa chitarra diventerà un piacere; è facile perdersi in un giro di accordi e risvegliarsi sudati e scoprire che stavate suonando da ore.
La Cort CJ10FX, è una chitarra a portata di tutte le tasche ma che può regalare molte soddisfazioni anche a chi è in possesso di marche ben più blasonate e a costi molto più alti.
Caratteristiche Cort CJ10FX
Già l’estetica appare molto accattivante, con la scelta dei legni da usare in funzione propriamente estetica, anche perché anche l’occhio vuole la sua parte. Finiture, binding, incollaggi, tutto sembra essere messo lì non a caso, ma seguendo tutte le logiche della bellezza, un piccolo ed economico capolavoro.
Piano armonico in abete solido, fondo a fasce in palissandro selezionato, nodino spia e venature interne alla cassa ne confermano l’accuratezza dei particolari. Tastiera in palissandro, manico mogano, capotasto in osso e binding in abalone; tutto farebbe pensare a un prezzo elevato ma così non è.
Classica scuola Martin con i segnatasti realizzati in maniera impeccabile, unica pecca il feel del manico a “C” forse un po’ troppo piccolo paragonato a una Gibson o una classica. Profilatura del manico e assemblaggio praticamente perfetti rendono la CJ10FX vistosa ma non eccessiva.
Il suono acustico balza subito all’orecchio e si può tranquillamente allineare ad altre marche ben più costose, che ne fa una pericolosissima concorrente, visti i costi. Forse all’inizio, il suono vi potrà sembrare un tantino “inscatolato” e debole, ma con corde 012 nuove e un po’ di rodaggio le cose cominceranno a migliorare sensibilmente.
Alti frizzantissimi, sunstain perfetto, attacchi e velocità della risposta molto buoni ne fanno una compagna perfetta per tutte le tecniche da shredder del bluegrass o della bossanova.
Si fa un po’ fatica con gli armonici sui primi tre tasti, per il resto si suona che è un piacere. L’amplificazione è sicuramente il suo più grande punto di forza; il sistema “Fishman Prefix Stereo Blend EQ & Matrix pickup” di ultima generazione è dotato di microfono attaccato al piano armonico. Il segnale amplificato da versatilità ed è quello che fa arrivare il prezzo intorno ai 600 euro, però si porta a casa un pezzo unico e un bellissimo oggetto con cui divertirsi davvero e giocare con le sue sonorità, un vero gioiello unico.
La chitarra acustica Yamaha F-310 è sicuramente tra le più economiche, ma non fermatevi all’apparenza perché rimarrete sbalorditi appena l’avrete tra le vostre mani.
Leggerissima e bilanciata alla perfezione, la chitarra da subito mostra la sua eleganza con quel colore sunburst, un fondo e fasce meranti, un top abete e una tastiera in palissandro, unico per chitarre di questo prezzo (100 euro).
Il prezzo non deve trarvi in inganno. Quando l’accorderete noterete subito come le meccaniche siano sensibili e precise e il manico e tastiera comodi e veloci, il top per un’acustica. I tasti sono molto precisi e a distanza di tempo non dovrebbero dare troppi problemi legati all’usura, questo proprio per la sua resistenza a fattori esterni quali temperatura, umidità e salsedine, ed anche il manico supporta bene le varie sperimentazioni, accordature drop e accordature aperte.
Grazie alle tantissime sperimentazioni musicali che ho testato direttamente ne ho capito la vera essenza del suono. Un suono ben bilanciato, aperto e trasparente, sensibilissimo al variare della scalatura delle corde. Si può passare poi tranquillamente da suoni brillanti a suoni molto più morbidi senza però che si perda chiarezza e pulizia.
Anche la tastiera riesce ad essere sempre molto intonata in tutta la sua lunghezza, senza mai perdere ritmo, dal primo all’ultimo tasto. La F-310 quindi offre molto più che una discreta qualità ad un prezzo davvero contenuto e alla portata di tutti.
Il suono generato dal corpo è molto piacevole, con una risonanza brillante e di volume, adatta sicuramente a pezzi forti e intensi. E disponibile anche la versione F-310P, venduta e accompagnata da custodia, accordatore, plettri e tracolla; e una versione amplificata la F-310A. Sicuramente, la Yamaha F-310, mi sento assolutamente di consigliarla ai principianti che si affacciano per la prima volta allo strumento e che vogliono crescerci insieme, perché rappresenta un acquisto economico ma di una qualità che non ti aspetteresti. Però non la sottovaluterei neanche per i musicisti ben più esperti, perché avranno uno strumento dignitoso che proprio per la sua resistenza può essere una chitarra da vera “battaglia” o da portare in giro.
Nel mondo delle chitarre acustiche, nominare Takamine, senza specificare nè prezzi nè serie, corrisponde immediatamente a una percezione di alta qualità, di totale fiducia sulle potenzialità dello strumento che stringiamo tra le mani.
Quando poi, il marchio Takamine, all’indiscutibile qualità delle chitarre prodotte affianca un prezzo competente e accessibile a tutti, non c’è più bisogno di decidere a qualche marchio affidarsi per l’acquisto di una nuova chitarra acustica.
E’ il caso della Takamine EG series 240, in produzione dal 2000 negli stabilimenti indonesiani. A 13 anni dall’inizio della produzione il prezzo si aggira intorno ai 23o euro, senza dubbio un regalo per qualità del suono e manegevolezza.
Questa la composizione della Takamine EG 240:
- Tavola armonica in Acero
- Fondo e Fasce in Mogano
- Tastiera in Palissandro
- Spalla Piena
- Meccaniche cromate
- Colore: Natural
- Preamplificatore Koman
La formula vincente è rappresentata dall’uso ingegnoso e dell’accurata combinazione dei pregiatissimi legni usati nella produzione della Takamine EG-240. E prorpio l’uso accorto dei legni rende il suono di questa Takamine, caldo per quanto riguarda le pizzicate su corde (note) basse e mai stridulo per le pizzicate alle corde (note) alte. E più passa il tempo, più il suono, grazie alla stagionatura dei legni, diviene sempre più caldo e avvolgente.
Per questo la Takamine EG 240 è ideale per chi ha bisogno, nell’esibizione live, di un accompagnamento ipnotico con accordi pieni durante brani di cantautorato ma la versatilità è ancora un altro punto di forza di quest’acustica, infatti, è consigliata a chi si avvia lungo la magica strada della muscia o a chi, già avviato, è a corto di strumentistica e di soldi e deve acquistare un nuovo strumento.
Ecco, la cosa negativa esiste! L’amplificazione di cui è dotata, non è delle migliori. Infatti le caratteristiche del suono, quando viene amplificato, perdono notevolmente i caratteri gravi e corposi. Il tutto però è risolvibile con il cambio dell’amplificazione all’interno della cassa armonica. Ad esempio, se andassimo a inserire nella nostra Takamine un’amplificazione di livello superiore , investendo altri 300 euro, per un totale di 530, avremo in mano una chitarra di un valore che supera di netto i 1000 euro. Per i live continui indoor e outdoor, come nel mio caso, consigliatissimo.
Nel complesso è un’ottima chitarra. Se avessi 1000 euro, invece di comprare una chitarra di quel valore acquisterei quattro!