Albert Collins nasce in Texas il 1 Ottobre 1933. Da subito introdotto alla chitarra da suo cugino Lightnin’ Opkins, successivamente la famiglia si trasferisce a Huston, dove Albert frequenta la Jack Yates School, dove prende lezioni di piano.
Però la passione per la chitarra continua a bruciare dentro di lui, così ogni volta in cui le lezioni di piano venivano sospese, per vacanze o altro, prendeva la chitarra di suo cugino, il quale gli insegnò anche quell’accordatura particolare che ha usato successivamente per tutta la sua carriera da chitarrista (solitamente l’accordatura Open F-minor).
All’età di 12 anni aveva già le idee chiare e decise di concetrare tutta la sua attenzione verso la chitarra. A 18 anni aveva già creato il suo primo gruppo i Rhythm Rockers, con i quali suonava tra un lavoro e l’altro, prima come aiutante in un Ranch, poi successivamente per 12 anni come camionista.
Fino ai 22 anni circa Collins non aveva ancora inciso nessun album, ma verso metà degli anni ‘50 diventò già un’acclamato e conosciuto chitarrista della scena. Poi da qui fu un susseguirsi di varie band e collaborazioni con le quali costruì la sua notorietà e la sua figura di chitarrista, uno dei piu’ famosi al mondo.
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IL SUO STILE
Per farvi capire, un chitarrista a caso come Jimi Hendrix dichiarò “c’è un chitarrista che vorrei far conoscere. E’ uno dei chitarristi più bravi al mondo”.
Collins purtroppo non era conosciuto molto al di fuori dalla regione del Texas, ma portò il suo stile in tutto il mondo, infatti lui suonava senza il plettro, ma con pollice e indice creando un suono unico, tanto che la canzone “Collins Shuffle” dell’album Albert Collins And His Rhythm Rockers, piacque talmente tanto a Jimi, in particolare il sustain, che lo riusò nella canzone “Voodoo Child”.
Il suo suono era diverso, dato dalla sua fedele Fender Telecaster e dal modo di suonare e di pizzicare le corde, tanto da meritare il soprannome di “Iceman”, perchè le sue note erano pungenti e potevano perforarti i timpani come delle stalattiti di ghiaccio.
Peter Watrous scrisse nel New York Times “Mr Collins deve la sua reputazione per aver combinato sapientemente forti e imprevedibili improvvisazioni con un suono identificabile immediatamente, freddo e puro”.
A contribuire alla leggenda di quest’uomo c’era il fatto che adorava ballare e suonare nel bel mezzo del pubblico, facendo attrezzare la sua chitarra con un cavo che superava i 100 piedi per poter andare in mezzo ai fan e suonare.
Inoltre era anche un animale da palco, facendo battute e intrattenendo i suoi ospiti regalando canzoni uniche intervallate da momenti di ilarità.
Il suo blues era diverso da tutti quelli presenti all’epoca, poteva essere trascinante ritmato ma emozionale allo stesso tempo, con degli assoli incredibili con il suo tipico suono pizzicato che rendeva unica qualsiasi nota, senza contare che la chitarra era accordata con un’accordatura aperta in FA minore, con anche un capotasto mobile al 5 o 6 tasto.
Successivamente ha cambiato la sua tecnica usando la chitarra con accordatura aperta e togliendo il capo, questo fa capire la capacità e la qualità del chitarrista, che evolve la sua tecnica con il tempo invece di fossilizzarsi e fermarsi senza progredire ulteriormente.
LA STRUMENTAZIONE DI ALBERT COLLINS
Come ottenere il suo tipo di suono è una cosa che occupa le menti di chitarristi ancora adesso, ma quello che vi farà ripensare il tutto è che di strumentazione ce n’è veramente poca.
Infatti le uniche cose che usava sono un neck bucker, cioè un pickup vicino al manico, usato in canzoni dove doveva dare l’effetto “parlato” alla chitarra come questa canzone, dove imita una discussione tra uomo e donna con la sua chitarra:
Come amplificatore usa un Fender Quad Reverb, i settaggi erano tutti aperti, senza tremolo e riverbero ovviamente. E usava il treble sull’amplificatore come controllo del volume che posizionava tra 3 e 7.
Altro aspetto molto importante da considerare per ottenere un suono con il suo stile, è quello di SUONARE con il suo stile, cioè senza plettro, usando il pollice e l’indice a volte, con cambi di forza. Questo crea un cambio di volume e di intesità del suono, tipico di Collins che passava tra note spacca timpani a suoni morbidi e bassi.
CONCLUSIONE
Se volete capire com’è il suo stile e la sua persona consiglio di ascoltare un pò di album, ma in particolare “Ice Picking” che esprime il suo stile appieno. In generale possiamo dire che è stata una leggenda del blues e della musica in generale, come tutti i grandi che hanno costruito uno stile unico ed inimitabile.
Purtroppo è morto nel 1993, a causa di un tumore al polmone. Ma verrà ricordato sempre come un grande chitarrista e anche come un grande showman, capace di intrattenere il pubblico e farlo divertire, senza farli rendere conto di essere di fronte a quello che più tardi fu dichiarato uno dei più grandi chitarristi del mondo.
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