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Send Return Chitarra

Quando si parla e si discute sugli effetti per chitarra uno degli argomenti che finisce inevitabilmente per coinvolgere il maggior numero di chitarristi è quello della catena degli effetti. In particolar modo sono coloro che da poco si sono avvicinati allo strumento a necessitare di una maggiore chiarezza in tale ambito.

Più che un coacervo di informazioni, quello che i chitarristi vogliono avere ben chiaro in mente è come impiegare nella pratica i vari effetti disponibili, per ottenere i suoni desiderati senza rischiare di irritare le orecchie con suoni caotici determinati, ad esempio, da un pedale delay.

Inoltre, per chi ha la fortuna di poter suonare dal vivo all’interno dei locali, avere la possibilità di regolare il suono dell’amplificatore attraverso un equalizzatore grafico che si avvale del send/return, permette di evitare che il suono che esce dall’amplificatore stesso risulti diverso da quello che viene ascoltato nel corso delle prove tenute all’interno di uno studio.

Cos’è il Send/Return

Parlando della distorsione ottenibile da un amplificatore, questa ha la sua origine da diversi stadi di preamplificazione. Pertanto, per avere la possibilità di impiegare nel miglior modo possibile molti effetti, è necessario avere a disposizione un punto (situato dopo il preamplificatore) nel quale poter collocare il processore.

In questo ambito si inserisce l’argomento del send/return; quando si parla di “send” e di “return” si fa riferimento alle due prese dell’amplificatore alle quali è possibile collegare alcuni effetti della chitarra.

Per chi non ha grande dimestichezza sull’argomento è bene indicare i vantaggi dati dall’impiego del send/return. Quest’ultimo, infatti, permette di ottimizzare il processore a livello di efficienza e di equalizzare in modo ottimale il ritorno di un effetto agendo in maniera indipendente rispetto al segnale di entrata.

Consente, inoltre, di fornire lo stesso ambiente a più strumenti (risultando, come indicato in precedenza, molto utile nei concerti dal vivo) e, nel caso in cui vengano utilizzati degli effetti analogici, impedisce il degrado del segnale che si può verificare, solitamente, per il passaggio attraverso i vari effetti (mantiene, infatti, un segnale dry di alta qualità e caratterizzato da un livello massimo della dinamica).

Tornando all’artista che suona dal vivo, il send/return consente di risparmiare molto tempo durante i soundcheck, perché la distorsione risulta perfettamente “controllata” e il risultato sarà quello di ottenere un suono molto simile a quello ascoltato all’interno dello studio.

Come Funziona il Send/Return

Per capire il funzionamento del send/return è importante fare una piccola premessa sull’amplificatore; quest’ultimo è composto da due parti: la prima è il preamplificatore, la seconda il finale.

Il segnale che giunge nell’amplificatore passa attraverso il preamplificatore e finisce per arrivare all’altoparlante.

A determinare la distorsione dell’amplificatore è proprio il preamplificatore, pertanto il pedale dovrà essere inserito dopo di esso; proprio in quel frangente svolge la sua funzione il send/return.

Send” rappresenta l’uscita che ha il compito di prelevare il segnale dal preamplificatore; “Return“, invece, è quel connettore attraverso il quale poter entrare nel finale.

In pratica, con l’ausilio di entrambe viene creato un “ponte” tra il preamplificatore e il finale, il cui nome è “FX Loop” (o, in alternativa, loop effetti). Per collegare un pedale in send/return è necessario utilizzare un cavo; uscirà dal Send per entrare nell’input del pedale, quindi dall’output di quest’ultimo finirà nel Return.

Effettuare in Parallelo i Collegamenti Send/Return

I collegamenti in parallelo si caratterizzano per il fatto di dividere il segnale in 2 parti distinte; la prima viaggia passando per il preamplificatore fino all’output, mentre la seconda viene prelevata dal send e, successivamente, inviata al processore esterno.

Quest’ultimo, dopo averlo elaborato, finisce per rimandarlo nel return. Attraverso un controllo apposito (che può essere rappresentato, ad esempio, da un mix o da un effect) il segnale effettato ha la possibilità di essere mixato con il segnale originale.

L’aspetto fondamentale per garantire un collegamento in parallelo è che il segnale di ritorno deve essere solamente quello effettato. Per fare in modo che questo si verifichi è sufficiente azzerare sul processore esterno il controllo del segnale diretto; questo perché è già presente all’interno del preamplificatore.

Il vantaggio essenziale del collegamento in parallelo è che il segnale che deriva dal preamplificatore, essendo miscelato al segnale effettato, permette di evitare l’alterazione del segnale derivante dal preamplificatore stesso.

I Collegamenti del Send/Return in Serie

In questo caso l’intero segnale, dopo essere stato effettato, viene inviato nuovamente al preamplificatore. Attraverso i controlli “dry” e “level” all’interno del processore si ottengono differenti bilanciamenti.

I vantaggi del seriale risultano essere la semplicità di utilizzo e il fatto di essere compatibile con qualunque effetto; anche i boost di volume, infatti, risultano essere efficaci senza portare ad un aumento della distorsione del preamplificatore. Inoltre, la quantità dell’effetto può essere facilmente gestito attraverso i pedali, agendo su ogni singolo effetto.

I processori e il Send/Return: Collegamenti in Parallelo o in Serie?

È fondamentale segnalare, per concludere, quale tra il collegamento in parallelo e quello seriale è indicato per determinate tipologie di processori.

Questi ultimi, solitamente, vengono divisi in due grandi categorie. Nella prima vengono fatti rientrare quegli effetti che sono in grado di processare l’intero segnale; fanno parte di questa categoria, tra gli altri, il Distorsore, l’Equalizzatore e il Compressore. Il consiglio, in questo caso, è quello di effettuare un collegamento tra la chitarra e l’amplificatore, oppure impiegare il send/return in serie.

Nella seconda categoria di processori vengono compresi quegli effetti che hanno la capacità di mixare solamente una porzione del segnale; i più conosciuti sono il Flanger, il Delay, il Chorus, il Pitch Transposer e il Riverbero. Per questa lunga serie di effetti il suggerimento è quello di scegliere un collegamento in parallelo; questo perché il loro lavoro viene svolto sui circuiti di tempo in ritardo.

Ad ogni modo, esistono in commercio alcuni processori appartenenti a questa categoria la cui altissima qualità permette un loro utilizzo in serie nel send-return senza riscontrare alcun aspetto negativo.


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