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In questa lezione di chitarra vediamo come scegliere la prima chitarra elettrica per imparare a suonare. Ti consiglierò 2 modelli specifici e vedremo quale sarà perfetto per te. Entrambe le chitarre sono economiche, sotto i 200€.
Sicuro di cominciare con una chitarra elettrica? Guarda il video dettagliato per scegliere la tipologia
Finalmente vediamo tutti i segreti della mia nuova chitarra di liuteria, in un’analisi completa in diverse fasi che puoi usare come modello di riferimento per le future chitarre che comprerai. Non sarà la solita recensione, ma una vera e propria lezione di chitarra.
Fender Stratocaster: un mito, una leggenda. Ecco il documentario che ripercorre l’incredibile storia di una delle 2 chitarre elettriche più vendute di sempre, ripercorrendo alcuni dei periodi musicali che hanno cambiato il mondo.
Qui di seguito puoi leggere la trascrizione.
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Introduzione
In questi giorni stavo pensando ad una cosa. Pensaci bene, ci sono letteralmente migliaia di marchi e modelli di chitarre nel mondo. Con caratteristiche e personalità molto diverse tra loro. Sono tutte ottime chitarra, ma le più vendute sono sempre due: Gibson Les Paul e Fender Stratocaster.
Sono state le prime a dare un’impronta nuova al modo di concepire la chitarra elettrica e anche se sono chitarre molto diverse tra loro, sono tutt’ora dei punti di riferimento importanti per tutti i nuovi modelli.
Queste due chitarre sono dei miti. Delle leggende. Ed oggi ti racconto la storia di una di queste. Della Fender Stratocaster!
Mettiti comodo/a… Iniziamo!
Leo Fender
Viene chiamata Strat. In Italia Strato. Il suo nome completo è Fender Stratocaster.
Nasce in America nel 1954, 2 anni dopo la Gibson Les Paul e quattro anni dopo la Fender Telecaster che fu la prima chitarra elettrica solid-body destinata ad una produzione in serie.
Il padre della Stratocaster era Clarence Leonidas Fender, più comunemente chiamato Leo Fender, che realizzò l’impresa con la collaborazione di Freddie Tavares, Rex Gallion e Bill Carson.
Ma chi è Leo Fender?
Anche se provò ad imparare a suonare il sassofono, la vera passione di Leo era l’elettronica. Una passione che coltivava da autodidatta.
Nel 1938, a Fullertone, aprì il Fender’s Radio Service un negozio che costruiva e affittava sistemi di amplificazione che diventarono subito un punto di riferimento importante per tutti i musicisti locali per qualità ed affidabilità.
Leo Fender non era idoneo al servizio di leva in quanto da bambino, a causa di un tumore aveva perso un occhio, ma il suo amico Donald Randall con cui avrebbe voluto aprire un’attività insieme lo era, così nel 1941 i due si dovettero separare in quanto Donald fu arruolato con l’entrata in guerra degli Stati Uniti.
Kauffman e Fender: K&F
In seguito, Leo si mise in società con Kauffman e cominciò a produrre chitarre lap steel e amplificatori con il marchio K&F (Kauffman e Fender).
Kauffman però abbandonò la società in quanto non aveva la visione ottimistica di Leo e temeva che avrebbe perso soldi con il passare del tempo.
Alla fine degli anni ‘40, anche se con molte difficoltà, soprattutto economiche per Leo, le chitarre e gli amplificatori Fender cominciarono a farsi notare come strumenti elettronici di alta qualità.
La Nascita delle Chitarre Solid Body
A questo punto pensò di intraprendere un progetto di cui aveva già cominciato a parlare con Kaufmann, ovvero… le chitarre Solid Body, senza la cassa armonica.
Già in molti costruttori ci stavano pensando, proprio perchè questo tipo di chitarre avrebbero risolto un grosso problema, quello dei feedback, ovvero quei fischi fastidiosi che si creavano ad alti volumi sul palco.
Ma nessuno si lanciò veramente nella produzione in serie di questo tipo di chitarre.
Nel 1949 fu realizzato il primo prototipo Fender Solid-Body che Randall ribattezzò Esquire.
Aveva un solo pickup vicino al ponte, ma presto si accorsero che un secondo pickup poteva dare veramente molto di più alla chitarra, così, aggiungendo anche il secondo pickup verso il manico nacque la Broadcaster, quella che oggi conosciamo come Fender Telecaster. Il primo modello di chitarra solid-body al mondo destinato alla produzione in serie.
Critiche sul Manico e Risposte di Leo
Una breve curiosità divertente. Qualche musicista chiese alla Fender di inserire il truss road nei manici delle chitarre per renderle più resistenti, ma Leo si oppose in quanto secondo lui l’acero del manico era già abbastanza resistente.
Per dimostrare di aver ragione faceva salire i suoi operai sui manici delle Telecaster posizionati in mezzo a due sedie.
Alla fine inserirono comunque il truss road dagli anni ‘50, ma questo aneddoto ispirò una pubblicità che uscì nel 1967 che raffigurava un operario della Fender sopra al manico sospeso, con scritto: “We stand on our reputation”. Geniale!
Ma andiamo avanti con la storia.
Progettazione della Prima Fender Stratocaster
La Fender Telecaster ebbe da subito un grande successo, ma quindi viene spontaneo chiedersi:
“Dove si trova l’ambizione per fare una nuova chitarra rivoluzionaria dopo pochi anni dal successo e dall’innovazione portata dalla Telecaster?”
Inizialmente la progettazione della Fender Stratocaster parte nel 1951 con il solo scopo di migliorare la Telecaster. Ma nel 1952 arriva sul mercato la Gibson Les Paul, un altro modello di chitarra straordinario che sarebbe diventato un nuovo punto di riferimento delle chitarre elettriche.
A questo punto la Stratocaster doveva diventare la risposta proprio alla Gibson Les Paul e probabilmente a questo punto le motivazioni erano molto più forti di prima.
La progettazione della Fender Stratocaster parte con degli obiettivi molto ambiziosi. Leo Fender voleva creare un modello che potesse essere ancora più innovativo della precedente Telecaster andando ad agire su elettronica, ergonomia, stile e addirittura… modo di suonare!
Per riuscire nell’impresa Leo si avvalse della consulenza di numerosi chitarristi importanti dell’epoca. Ma la sua “cavia” preferita era Bill Carson, un chitarrista molto famoso che suonava nella Eddy Kirk Band.
Qualcuno afferma addirittura che la Fender Stratocaster fosse nata quasi come una chitarra custom per Bill Carson.
Le Idee Rivoluzionarie
Ma vediamo le richieste più importanti di Bill rivolte a Leo Fender.
Prima di tutto Carson chiese a Leo di avere sul ponte una selletta per ogni corda, perchè in questo modo riusciva ad agire meglio sull’intonazione.
Poi, come suggerì anche Rex Gallion, chiese un corpo più arrotondato e smussato sulla parte superiore per rendere la chitarra più confortevole.
Bill e Leo cominciarono così a studiare una forma più confortevole, un nuovo ponte, una nuova idea per i pickup e una forma che prevedesse una doppia spalla mancante, come avevano fatto per il precision bass, il primo basso solid body.
Ma fu grazie a Freddie Tavares, chitarrista autore della sigla dei Looney Tunes, che le linee morbide della chitarra cominciarono a prendere forma.
Inizialmente Leo volle montare fino a 5 pickup, ma si rese conto che non c’era spazio e ne montò “solo” 3, che era comunque uno in più rispetto alle altre chitarre.
Lavorò molto anche sugli avvolgimenti dei pickup per rendere questa chitarra il più versatile possibile e sull’altezza di ogni singolo polo per rendere il suono il più uniforme possibile (cosa che non poteva essere fatta sui pickup flatpole della Telecaster).
Oltre a questo posizionò anche il pickup al ponte in obliquo, di circa 20 gradi, per fare in modo di enfatizzare le alte frequenze.
Durante il primo anno di vita utilizzarono l’alnico 3 per i pickup, ma già dal 1955 cambiarono con l’alnico 5 che possedeva una maggiore spinta.
L’alnico 5 poi in seguito diventò lo standard per la maggior parte delle chitarre.
La Strana Storia del Selettore dei Pickup della Fender Stratocaster
Curiosità divertente numero 2. Noi tutti conosciamo la Fender Stratocaster con il selettore dei pickup a 5 posizioni, ma inizialmente il selettore aveva soltanto 3 posizioni. In pratica si poteva selezionare solo il pickup singolo.
I chitarristi però si accorsero che posizionando il selettore ad un certo punto a metà tra unaposizione e l’altra si otteneva il suono ibrido che noi siamo abituati a sentire nelle posizioni 2 e 4.
La Fender però non introdusse questa innovazione se non nel 1977! Questa fu praticamente l’unica notevole modifica tecnica fatta sul modello originale.
La chitarra venduta oggi presenta più o meno le stesse caratteristiche dell’originale.
Ma continuiamo il nostro viaggio alla scoperta della Strato.
Altre Innovazioni sulla Fender Stratocaster
Perfino una cosa apparentemente insignificante o comunque spesso trascurata come l’ingresso del Jack fu modificata in modo rivoluzionario.
La Paletta fu allargata per fare in modo che il logo non venisse coperto prendendo ispirazione dalla paletta di un precedente modello solid body.
Qualcuno ha provato ad ipotizzare anche che la paletta fatta in quel modo fosse un tentativo di rendere il lavoro di taglio del legno più semplice in quanto le palette tra loro si incastrano quasi perfettamente, ma questa ipotesi non sembra essere plausibile.
All’epoca manico e tastiera erano entrambi in acero, quindi con il legno chiaro e con i segnatasti neri. La scelta però non fu presa per il suono, ma per l’aspetto estetico, perchè all’epoca andava tanto di moda la tastiera chiara.
L’intera chitarra fu anche progettata per essere pratica a livello di sistemazioni. Un chiaro esempio è il battipenna che può essere smontato molto facilmente per mettere mano all’elettronica.
Il legno del corpo nei primi 2 anni era di frassino.
Inizialmente le prime 20 Stratocaster furono prodotte con il ponte Hard-Tail che era praticamente un ponte fisso. Questo ponte venne riproposto più avanti, ma la vera Fender Stratocaster fu drasticamente innovativa anche e soprattutto per il ponte tremolo sincronizzato.
Un ponte che permetteva di utilizzare la leva del vibrato in un modo che non si era mai visto prima.
L’intonazione delle corde era più stabile grazie al movimento di tutto il ponte in modo sincronizzato. Si raggiungevano note che con gli altri ponti con leva Gibsy non era possibile raggiungere.
Questa chitarra stava per cambiare per sempre il mondo della musica.
L’Arrivo
Finalmente è arrivata la chitarra fatta a mano (la Gianand Ribelle di Andrea Giannini) che abbiamo configurato nello scorso video (guardalo qui) e di conseguenza è arrivata la mia recensione su questa chitarra.
Per questa importante ed interessante recensione ho deciso di paragonare la chitarra di liuteria con l’Ibanez RG350DX WH (un modello che adesso costruiscono in modo leggermente diverso e costa un po’ meno), che è la chitarra più vicina alla Ribelle che ho, e poi anche alla Fender Stratocaster, tanto per far sentire anche le grandi differenze con essa.
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Se hai intenzione di comprare la tua prima chitarra perchè parti da zero, allora guarda questa guida: La chitarra perfetta per iniziare.
Il sito su cui ho configurato la chitarra lo trovi qui:Gianand.
Dai un’occhiata anche ai corsi di chitarra che proponiamo: Corsi di Chitarra.
Il quadretto che vedi dietro di me lo trovi qui: Stile Chitarra.
Premesse
Ci sono delle cose che devo dire e premettere prima di iniziare. Prima di tutto il legno di frassino che utilizza Andrea Giannini di Gianand non è lo swamp ahs (più tendente al suono caldo del mogano), ma è l’hard ash che è molto più brillante invece.
La seconda premessa è che non avevamo parlato del ponte che è un hardtail, un ponte praticamente fisso, simile a quelli tipici della Stratocaster, ma è fisso e senza la possibilità di aggiungere la leva del tremolo.
Questa tipologia di tremolo ti consente di avere maggiore stabilità nell’accordatura, un sustain maggiore ed un suono (in teoria) migliore, in quanto la vibrazione delle corde passa attraverso il legno con più facilità.
Suonando le chitarre si sente molto la differenza dei due diversi ponti. Il Floyd Rose, anche se ti permette di fare un sacco di cose, ti toglie sicuramente una buona dose di suono e sustain.
Ultima, ma non meno importante premessa: ovviamente io sentirò delle cose diverse da voi, in quanto ascoltiamo i suoni da dispositivi diversi, da supporti diversi (io avevo delle cuffie con un’equalizzazione propria), le mie considerazioni sono fatte in diretta mentre provavo le varie chitarre. Quindi ho bisogno del tuo aiuto per avere il maggior numero di considerazioni e opinioni possibili!
Come Scegliere e Provare una Chitarra Nuova
Vediamo come faccio io quando mi accingo a provare una chitarra per capirne la qualità, il carattere e l’affinità tra me e lei. Si tratta quindi del mio personale procedimento, non è il procedimento corretto in assoluto.
Ti consiglio prima di tutto di sentire e provare inizialmente la chitarra da spenta.
Perchè provarla da spenta? Ci sono un paio di motivi per cui te lo consiglio: il primo motivo è che ascoltiamo il suono della vera chitarra e veramente dei legni senza che l’elettronica, l’amplificatore ed il resto vada ad inficiare sulle nostre considerazioni.
Ogni amplificatore ha un suo carattere, anche l’elettronica della chitarra lo ha. Quindi sicuramente un primo passo può essere quello di ascoltare il suono della chitarra spenta per capire veramente la qualità e la tipologia dei legni.
Un secondo motivo è che in questo modo non siamo troppo distratti da altri fattori che potrebbero portare il nostro giudizio su qualcosa di sbagliato. Con la chitarra spenta possiamo focalizzarci per esempio sulla maneggevolezza, sulla forma, su come ci sentiamo la chitarra addosso, ecc…
Non sottovalutiamo l’importanza di essere comodi con la chitarra (anche se in alcuni casi ci si potrebbe semplicemente abituare con il tempo).
La Ribelle ha un peso incredibilmente leggero, soprattutto sul corpo (dovuto anche alle camere di risonanza interne), mentre il manico è già più pesante. Ma nel complesso è una chitarra veramente leggera. Più leggera delle altre due (stranamente anche dell’Ibanez).
La Maneggevolezza della Chitarra
Riguardo alla maneggevolezza cosa vado a vedere e testare io?
Sicuramente cerco di sentire la sensazione che mi da suonare anche in modo semplice. Poi cerco di fare qualcosa di complicato, magari spostandomi molto su e giù per il manico velocemente.
Per esempio, alcune chitarre che io adoro come Les Paul e Stratocaster hanno dei manici che prediligono il suono ed il carattere piuttosto che la maneggevolezza. Sono manici grossi. La Ribelle è un ottimo compromesso di suono e maneggevolezza, infatti è veramente comodissima per eseguire passaggi complicati sul manico della chitarra (opinione soggettiva), ma possiede anche un suono con un bel carattere.
Il manico della Ribelle infatti è meno grosso della Fender Stratocaster, ma più grosso dell’Ibanez RG.
Il Taglio del Legno del Manico
Ci sono diversi modi di tagliare il legno che serve per costruire il manico della chitarra. Non sono un liutaio o un esperto di liuteria, ma semplicemente posso dirti che ci sono i tagli di quarto, a 45° o di piatto.
I tagli di quarto li riconosci perchè vedi dietro al manico le venature del legno tutte dritte e parallele (più o meno). Il taglio a 45° lo riconosci perchè vedi un po’ di linee strette e parallele che poi si allargano e diventano leggermente più tondeggianti. Poi il taglio piatto invece lo riconosci perchè le venature sono concentriche.
I tagli di quarto ed a 45° sono i più duri e resistenti e quindi producono anche un suono più stabile e pieno, con maggior sustain.
Configurazione Pickup
La configurazione di pickup che avevamo scelto quando abbiamo configurato la chitarra era HH, ovvero Humbucker al ponte ed Humbucker al manico, una configurazione tipica delle Gibson Les Paul per esempio.
L’Ibanez ha una configurazione simile, ma con il pickup centrale anche che le permette di essere leggermente più versatile della Ribelle.
Sulla Ribelle abbiamo un selettore a 3 posizioni (io ne ho 5 ma solo perchè è un prototipo dove si possono splittare gli Humbucker). Nella posizione del ponte abbiamo selezionato l’Humbucker al ponte, nella posizione centrale abbiamo 2 Humbucker, nella posizione del manico abbiamo selezionato il pickup al manico, sempre humbucker.
Gli humbucker sono pickup più potenti dei single coil (che per esempio ho montato sulla Stratocaster) e che producono anche minor brusio. Questi pickup più potenti sono solitamente utilizzati per suonare generi e canzoni con maggior distorsione. Sui suoni più puliti è molto più interessante utilizzare una Fender Stratocaster per esempio.
Confronto Pickup al Ponte
Nel confronto tra la Ribelle e l’Ibanez RG sul pickup al ponte si sente subito come il suono della Ribelle sia molto più definito, brillante (brillantezza dovuta ai legni di manico e corpo) e con maggior carattere.
La differenza con un overdrive è importante. Sulla Ribelle abbiamo grande spinta ed aggressività dovuta ai pickup ed alla brillantezza data dai legni. L’Ibanez invece ha un suono più cupo.
La differenza si sente in modo ancora più importante, ovviamente, quando andiamo sulla Fender Stratocaster con i suoi single coil. Tutto un altro mondo, un modo di suonare che deve essere diverso per forza. Inoltre, suonando piano, con lo stesso overdrive delle altre due, sulla Strato riusciamo ad ottenere anche un suono pulito.
Confronto con Distorsione
Io qui sono abbastanza sicuro: con i distorti la Ribelle è veramente stupenda.
Probabilmente è una cosa personale, ma adoro l’aggressività della Ribelle confronto all’Ibanez che ha un suono più scuro. Però sicuramente a qualcuno piacerà maggiormente il suono più grossetto e scuro dell’Ibanez.
Ho fatto lo stesso la prova sulla Stratocaster anche se difficilmente si utilizzano distorsioni forti su questo tipo di chitarra.
Credo che con la distorsione che ho utilizzato nel test, la Ribelle sia perfetta per suonare i generi affini a quello che faceva Van Halen. Tenendo anche conto della bella maneggevolezza della chitarra, direi che è anche una cosa perfetta. Unica pecca, senza il Floyd Rose certi virtuosismi non li puoi fare.
Confronto Pickup al Manico
Io sono sempre stato un fan del single coil al manico, ma questa chitarra mi ha veramente fatto venire la pelle d’oca. Sia con overdrive che con distorsione sono riuscito a far suonare la chitarra in modo interessante.
La differenza qui con l’Ibanez è enorme. Con la chitarra giapponese il suono sembra più finto, le note hanno una vita minore e sembrano avere un buon inizio ma poi scadono subito.
La chitarra è sicuramente uno degli strumenti maggiormente acquistati e suonati del mondo. Esistono tantissime tipologie di chitarra, che si differenziano non solo per il genere che si vuole suonare, ma anche per l’età in cui si vuole imparare a suonarla, oppure, per il fatto che si sia destrimani o mancini. Le differenze sostanziali stanno, però, oltre che per la forma “fisica” della chitarra, anche nel genere in cui quest’ultima deve essere applicata.
La chitarra elettrica è una tipologia di chitarra piuttosto diffusa ed è una chitarra il cui suono viene sprigionato principalmente da un amplificatore. La sua strutturazione può essere particolarmente influente se si vuole fare una sostanziale differenziazione tra suono e maneggevolezza. In modo particolare, il legno che la costituisce gioca un ruolo molto importante, se non essenziale.
La qualità del suono e la maneggevolezza sono caratteristiche fondamentali che dipendono, sostanzialmente, dal tipo di legno utilizzato. Tra le proprietà del legno, che incidono su questi due aspetti, prevalgono, su tutte, la rigidità e la densità del legno. La prima si riferisce prettamente al coefficiente di elasticità del materiale, la seconda, invece, fa riferimento al coefficiente di propagazione del suono all’interno del materiale stesso.
Acero
Uno dei legni più utilizzati nella costruzione delle chitarre elettriche è, sicuramente, il legno d’acero. Il motivo del suo ampio impiego risiede nell’ottimo compromesso tra la densità e la rigidità del materiale, con la produzione di un suono brillante e deciso. Per la costruzione di queste chitarre non si utilizza una varietà generica di acero, ma vengono impiegate diverse tipologie di questo legno.
La prima tipologia che descriveremo è “l’hard rock maple“. Questo legno d’acero è tipico delle regioni che circondano il Canada e l’America del Nord ed è principalmente utilizzato per la costruzione dei manici. La seconda tipologia è l'”acero fiammato” è un legno tipico dell’Europa dell’Est ed utilizzato, anche esso, per la produzione di manici. L’ultima tipologia di legno d’acero che andremo a descrivere è il “Quilted maple“, proveniente dalle foreste dell’America Settentrionale ed un po’ più duro rispetto agli altri tipi. Viene impiegato per la costruzione di top e top plate, anche se non è infrequente trovarlo nella costruzione di qualche “body”.
In quanto a maneggevolezza, il legno d’acero è uno dei più impiegati anche per la sua comodità, soprattutto nelle varianti più morbide ed elastiche.
Ebano
Passando ad un altro legno frequentemente impiegato nella costruzione di chitarre elettriche, non si può trascurare l’ebano. L’ebano è un legno per chitarra molto pregiato, anche se, in negativo, ha il fatto di essere piuttosto costoso. Riguardo la maneggevolezza, l’ebano risulta un legno adatto all’idea di una tastiera veloce e dinamica, poiché, grazie alla sua rigidità, offre una resistenza maggiore alla corda premuta. Dal punto di vista sonoro, l’ebano permette l’emissione di
suoni