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6 Errori di chi Inizia un Corso di Chitarra | Lezioni di Chitarra

In questa lezione di chitarra vediamo 6 errori che incontrerai quasi sicuramente se sei all’inizio di un corso di chitarra base:

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Stroncare il problema prima del nascere

Ci sono degli errori che sono quasi inevitabili per un autodidatta che vuole imparare a suonare la chitarra da zero. Il problema è che essendo un autodidatta e quindi essendo una persona che ha deciso di studiare dai libri o dai video, non c’è una persona che ferma subito lo studente e stronca il problema sul nascere (se il maestro è bravo).

Ecco perchè ho deciso di scrivere questo capitolo sugli errori comuni che probabilmente incontrerai all’inizio del tuo percorso da chitarrista. Vorrei darti una mappa di quelli che sono gli errori che potresti incontrare e che quindi dovrai cercare di evitare. Insomma, stronchiamo il problema ancora prima del nascere e ci poniamo su un livello ancora migliore rispetto a chi segue le lezioni di chitarra dal vivo con un maestro che spesso si trova a dare questo feedback solo ad errore già commesso.

Errore 1

Il primo errore, probabilmente anche in ordine cronologico, è quello di pensare che le lezioni abbiano un inizio ed una fine, ovvero che una volta finita una lezione con esercizi di chitarra annessi possiamo tranquillamente mettere da parte quella lezione e quegli esercizi, chiudere il capitolo e passare alla lezione successiva senza mai tornare indietro. Niente di più sbagliato.

Purtroppo siamo stati abituati a pensare in questo modo principalmente per via del sistema scolastico che abbiamo in Italia (ma credo che sotto questo punto di vista non sia tanto diverso all’estero) che ci porta continuamente a pensare a studiare un certo argomento per fare un esame o una verifica e poi possiamo buttare nel cestino il libro e gli appunti che riguardavano quell’argomento.

Purtroppo nel mondo reale, nel mondo in cui si cerca di allenare o creare un’abilità non funziona così. Non si smette mai di imparare e non si smette mai di migliorare, neanche i fondamentali che tanto ci sembrano semplici e scontati. I migliori chitarristi al mondo sono chitarristi che continuano ancora oggi a studiare e mettere in pratica anche i fondamentali e quegli esercizi di riscaldamento che noi snobbiamo a prescindere dopo averli compresi ed esercitati per un minimo di volte.

Ho parlato nel libro “La Mente del Chitarrista” dell’importanza dei fondamentali in ogni disciplina, ma non è solo questo, anche dopo i fondamentali ci sono lezioni ed esercizi che non possiamo dimenticare o fare a meno di mettere in pratica perchè gli stessi esercizi li possiamo eseguire molto meglio magari 3 anni dopo la prima volta.

Quindi cerca di non ritenere un argomento “finito” quando passi ad una lezione successiva, lo dovrai mettere in una libreria della tua mente sempre disponibile per essere consultata.

Errore 2

Il secondo errore è dovuto in realtà a qualcosa di positivo, ovvero la fame di raggiungere i propri obiettivi con la chitarra, che comporta una mancata attenzione per le pause che bisognerebbe fare durante la sessione di pratica con la chitarra.

Recentemente ho fatto anche una lezione live molto approfondita sul tema delle pause che ti invito a visionare in quanto fare le pause al momento giusto ti permette di migliorare molto più velocemente con la chitarra.

Spesso, i chitarristi che si impegnano di più con la chitarra sono anche quelli che migliorano più lentamente, ed il motivo è proprio dovuto alle mancate pause. È controintuitivo e difficile da applicare proprio perchè è strano pensare che se ci fermiamo con la pratica potremmo fare dei passi più grandi in avanti. Ma è esattamente così. Ho visto con i miei occhi decine di studenti migliorare drasticamente semplicemente allentando il ritmo con cui studiavano aggiungendo delle pause sistematiche ogni X minuti.

Errore 3

La frase che mi capita più spesso di sentire dai miei allievi, sia online che di persona è: “Ho le dita grosse, riuscirò lo stesso ad imparare a suonare?“.

Sostituisci “dita grosse” con qualsiasi altra caratteristica fisica che possa giustificare il pensiero di essere negati. Queste sono le frasi che più volte al giorno mi vengono poste per email, come commento sulle lezioni e di persona. Prova ad immaginare in un anno quante volte le sento e quante volte devo rispondere.

Pensare di avere dei limiti fisici è la prima arma di difesa che mette in gioco il nostro cervello per non entrare in depressione quando vediamo che non riusciamo ad eseguire gli esercizi di chitarra come vorremmo o come abbiamo in testa.

Ovviamente sarei un pazzo se dicessi che avere le dita grosse e corte non sia assolutamente un problema. Innegabilmente, chi ha dita lunghe e strette ha un minimo di facilità in più nell’imparare e fare cose complicate. Quindi si, in minima parte ci sono delle caratteristiche fisiche che facilitano il suonare la chitarra, ma è anche vero che esistono chitarristi con dita grosse e corte che suonano in modo incredibile. Io di solito faccio l’esempio di Mark Goffeney, un appassionato di musica e di chitarra che ha un leggero difetto fisico… gli mancano le braccia. Mark ha deciso comunque che doveva imparare a suonare la chitarra e l’unica soluzione possibile era suonare con i piedi. Quest’uomo da diversi anni suona la chitarra con i piedi, spesso molto meglio di quelle persone che dicono che sono negate perchè hanno le dita grosse.

Mark Goffeney fa riflettere non solo a livello di chitarrista. Ogni volta che incontro delle difficoltà o che penso che la vita mi remi contro penso a lui e mi rendo conto che a volte la soluzione è semplicemente stringere i denti e vivere sopra i problemi, anche se questo vuol dire che bisogna impegnarsi di più.

Errore 4

L’errore numero 4 non è uno di quegli errori palesi che anche chi lo sta facendo non se ne rende conto. È il fatto di avere delle aspettative sbagliate o semplicemente di avere dei riferimenti sbagliati.

L’esempio più comune è quello di guardare il maestro che in video esegue un esercizio e pensare che essendo un esercizio semplice, il principiante lo debba eseguire come l’esperto. Purtroppo non è così. Un chitarrista che suona da 10 anni, se ha continuato a studiare e mettere in pratica al meglio gli esercizi suonerà meglio del principiante anche gli esercizi più semplici.

Quindi si tratta di un riferimento sbagliato in quel caso, ma a volte è proprio l’aspettativa, o l’obiettivo che è completamente errato. Per esempio, ci sono alcuni chitarristi che iniziano a suonare pensando che saranno contenti solo quando otterranno il risultato di suonare come Van Halen. Ecco, questa è un’aspettativa completamente errata, la persona in questione si troverà frustrata dopo pochissimo tempo in cui si renderà conto che la strada per ottenere quel tipo di risultato è lunghissima e piena di ostacoli.

Bisogna gioire di ogni piccolo passo in avanti che facciamo. Io ero il bambino più felice della terra quando sono riuscito ad abbozzare “Smoke On The Water” con corda singola e in tonalità sbagliata! Un’esecuzione semplicissima e fatta male, ma un piccolo passo in avanti verso il suonare per divertirmi.

Errore 5

Il quinto errore è dovuto ad un eccesso di perfezionismo e un po’ anche ad una conseguenza dell’errore numero 4. Mi capita spesso nelle lezioni su Skype che faccio agli studenti VIP di “Chitarra per Adulti”, di dover obbligarli ad andare avanti con le lezioni del corso, perchè si fissano nel voler fare alla perfezione un esercizio e non si schiodano più da li. La realtà è che quando invece li vedo suonare eseguono sicuramente benissimo l’esercizio, ma nella loro testa vorrebbero eseguirlo esattamente come me.

Come abbiamo detto nella spiegazione dell’errore numero 4, io che suono da 20 anni eseguirò meglio di un principianti anche un esercizio semplice, per questo chi inizia non dovrebbe mirare alla mia esecuzione, dovrebbe mirare a far suonare in modo decente o sufficientemente bene l’esercizio.

Questo non vuol dire che non dobbiamo più prenderlo in mano poi (vedi l’errore numero 1), continueremo ad esercitarci sull’esercizio per eseguirlo sempre meglio, ma senza porci tutta la nostra attenzione e il 100% del nostro impegno.

Quindi se pensi che in questo momento tu ti stia fissando troppo su una lezione passa pure avanti, hai sempre tempo per tornare a studiare la lezione che non ti riesce al meglio.

Errore 6

Chi mi segue da più di un anno ormai non ne può più di sentirmelo dire, ma credo che il numero delle ripetizioni di questa regola non siano mai troppe.

Ci vuole costanza. La costanza è il vero segreto soprattutto quando si è nelle fasi iniziali del percorso di un chitarrista. È sempre meglio studiare poco, ma tutti i giorni piuttosto che 4 ore oggi e poi ti fermi per una settimana.

Se non hai tempo un giorno di suonare, fai così, appena hai 5 minuti, o anche solo 1, prendi in mano la chitarra (ti consiglio di averla sempre a portata di mano), e fai un esercizio semplice per soli 30 secondi. Non importa il reale valore pratico di quello che stai facendo, l’importante è abituare il tuo cervello al fatto che ogni giorno la chitarra deve avere il suo spazio. Quando la chitarra entra a far parte delle tue abitudini giornaliere è fatta.

Anche il famoso problema del dolore alle dita si risolve solo ed esclusivamente con la costanza. Infatti se smetti di suonare per un po’ di tempo, quando riprendi potresti sentire di nuovo il dolore, anche se pensavi di aver fatto i calli.


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9 commenti

  1. Saver

    Ciao…sto iniziando a suonare la chitarra…
    Ma le dita sui tasti proprio non riesco a posarli….a d allargarli….

  2. daniele

    Davvero un gran bell’articolo, denso di ottimi suggerimenti che ci mette davanti ad aspetti dell’apprendimento che dovrebbero avere, secondo me, molta più rilevanza. Grazie!

  3. Camilla Anselmi

    Ciao David!!! Non ho mai riscontrato problemi e non mi sono mai fatta dubbi e domande!!!!

  4. enzo ragazzi

    Ho problemi con la velocità delle dita, conosco qualche accordo, ma passare dall’uno all’altro per me è un problema notevole e combinare anche l’accordo con le pennate…..ciao.

  5. giorgio

    Ciao David,
    sono iscritto al tuo corso base
    ho preso in mano la chitarra a 67 anni e le dita denotano l’età ; ti voglio ringraziare perché dopo un mese seguendo le lezioni e i tuoi consigli……insomma strimpello ogni giorno meglio. A presto

  6. Flavio

    Ciao David il mio problema è il METRONOMO non riesco proprio a digerirlo ho acquistato da Voi il Pacchetto Chittarra in 30 giorni ed improvvisazione ma purtroppo avendo intrapreso in età adolescenziale la chitarra da autodidatta ho 55 anni quindi parliamo di 40 anni fà mi è rimasto l’incapacità o la svogliatezza di apprendere il metronomo le tab ecc…faccio veramente fatica anche se il mio grande dono è la costanza e sono tutti i giorni per più di 45 minuti o 1 ora avendo tempo!!! Sono molto deluso perchè non ci riesco proprio ad usare sto cavolo di metronomo,se vuoi scrivermi te ne sarei grato!!! Grazie.

  7. David Carelse

    Ciao Flavio, ho fatto una lezione di 1 ora sul metronomo, la trovi qui: https://www.youtube.com/watch?v=BubMesHhgR8

  8. Gianfranco

    Il problema che vorrei sottoporti è quello che faccio un pezzo solista lo conosco , conosco tutte le note sullo spartito e lo faccio più e più volte e ci riesco. Poi lo faccio dopo due giorni come anche dici tu “one shot” e il pezzo esce poi arriva il momento di farlo davanti al pubblico e quasi regolarmente qualcosa va storto. Non ti dico quello che mi passa per la testa comunque un frustrazione incredibile, ma come è possibile!?

  9. David Carelse

    Ciao Gianfranco, prova a vedere questo video: https://chitarrafacile.com/lezionidichitarra/perche-senza-telecamera-suoni-meglio/
    Vedi se tra quello che viene detto puoi trovare una soluzione ;-)

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