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In questa lezione di chitarra vediamo quali parole bisognerebbe usare con il fonico per fargli capire il suono che vogliamo per la nostra chitarra.

Uno dei problemi più comuni quando si va a registrare la chitarra è proprio il fatto che il fonico ed il chitarrista non si capiscono. Ecco perchè Dennis Giorgi ha voluto creare questo utilissimo video per risolvere questo problema.

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Introduzione

Oggi parleremo del lessico del suono. E’ un termine che non esiste, mi spiego subito: il nostro dizionario non ha abbastanza parole per descrivere ciò che sentiamo, e molto spesso ricorriamo ad una sinestesia – ovvero, utilizziamo aggettivi riferiti ad altri sensi (tipo la vista o il tatto). Per esempio, sto suonando una Les Paul, che ha un suono molto CALDO, ma non penso sia adatta a questa canzone. Vorrei qualcosa di più PUNGENTE, avrei bisogno di un suono più BRILLANTE.

Il problema è che queste sinestesie funzionano solo se tutti associamo le stesse percezioni sensoriali alle stesse caratteristiche sonore, e non è così scontato. Ho sentito usare l’aggettivo “medioso” per descrivere qualsiasi cosa. Per far capire al tecnico del suono il timbro che cerchiamo dobbiamo parlare la sua stessa lingua.

Vorrei darvi un piccolo “dizionario sonoro”.

Vi consiglio di ascoltare questo video con delle casse o delle cuffie decenti, può andare bene anche l’impianto della macchina. Darò dei riferimenti in Hz e vi farò vedere cosa sta succedendo al suono con uno spettrogramma. Tenete presente che… sto esagerando gli interventi sull’audio per far capire a tutti cosa sta succedendo. Inoltre, i numeri che dirò sono approssimazioni; sono linee guida. Ogni voce è diversa e ogni strumento va lavorato usando le orecchie, non gli occhi.

Frequenze Basse

Un suono è definito CALDO quando ha molte basse e medio-basse, diciamo tra i 100 e i 300 Hz a seconda dello strumento. Possiamo usare i sinonimi PIENO, GROSSO o CICCIONE, soprattutto per gli elementi ritmici. L’idea di CALDO può indicare anche una leggera distorsione armonica dovuta al nastro magnetico o alle valvole di un amplificatore.

Frequenze Alte e Medio-Alte

Un suono OVATTATO, SCURO O CUPO è carente di frequenze alte e medio-alte.

Va da sé che un suono PRESENTE, CHIARO o DETTAGLIATO abbia molte armoniche tra i 3 e i 5000 Hz. Un suono con troppe armoniche in questo range rischia di diventare ACIDO, PUNGENTE o HARSH.

Queste frequenze sono importantissime ma vanno tenute sotto controllo: un eccesso di picchi verso i 4000 Hz stanca le orecchie molto velocemente. Salendo sopra i 6000 Hz, il suono diventa più BRILLANTE.

Frequenze Medie

Un mix FANGOSO, CONFUSO o MUDDY è un mix poco definito, dove è difficile distinguere gli strumenti. Generalmente vuol dire un eccesso di armoniche intorno ai 400 Hz. Mentre un suono NASALE richiede un taglio tra i 500 e 1000 Hz, a seconda della voce.

Frequenze Molto Alte

Una voce o uno strumento a fiato viene detto ARIOSO quando ha molte armoniche sopra i 10 kHz (10.000 Hz).

Questo crea l’illusione che la sorgente sonora sia più vicina all’ascoltatore, forse perché sono frequenze che sentiamo molto bene quando ci stanno sussurrando qualcosa all’orecchio. Un buon esempio per capire questo effetto è ‘Jar of Hearts’ di Christina Perri.

Altre Sfumature di Suono

Un suono MEDIOSO è ricco di frequenze tra gli 800 e i 2000 Hz, a seconda dello strumento. Poco sopra, il suono diventa CRUNCHY.

Quando una canzone ‘POMPA’ ha più a che fare con la dinamica e il volume piuttosto che col timbro, ma per ottenere questo effetto possono servire delle SUBfrequenze molto presenti.

Un suono ASCIUTTO o SECCO non ha coda, non ha ambiente. E’ per questo che quando bilanciamo riverberi e delay agiamo su una manopola indicata con DRY/WET.

Quando una traccia ha molta DINAMICA vuol dire che il range di volume è ampio. Gli accenti sono chiari, si sentono le sfumature del groove.

Comprimere la traccia ci permette di ridurre la dinamica, che può essere una buona cosa – se fatta con gusto. Una traccia molto compressa suona IN FACCIA; una traccia troppo compressa diventa PIATTA.


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