Suggerisci ad un amico/a:

Ti capita mai di suonare la chitarra in una band o insieme ad altre persone ed avere la sensazione di non sentire mai bene il tuo suono di chitarra?

In questa lezione di chitarra vediamo 2 consigli per avere più suono e più chiarezza di cosa stai facendo… senza alzare il volume!

Unisciti alla community degli Strimpellari, clicca qui.

Per imparare, o migliorare a suonare la chitarra e vedere tutti i nostri corsi, clicca qui.

“A casa avevo un bel suono”

A casa avevo un bel suono, come mai con la mia band non riesco ad ottenerlo?”. Se si potesse leggere nella mente dei chitarristi (e non solo) all’interno di una sala prove dove passano diverse band ogni giorno, probabilmente questa sarebbe la frase più frequente.

Ti è mai capitato di andare a provare con altri musicisti, con la tua band o di suonare con qualcuno e non capire come mai il tuo suono non sia efficace, oppure semplicemente si perdere troppo “nell’aria” quando cominciano a suonare gli altri musicisti? Beh, ti capisco.

Mi ricordo le ore ed i giorni passati cercando di ottenere il suono perfetto, facendo test, spostando millimetricamente quelle maledette manopoline degli effetti o dell’amplificatore, trovando una soluzione un giorno per poi distruggerla il giorno dopo e ripartire da capo e poi finalmente… Eccolo! Il suono che cercavo. Il suono che stavo sognando da giorni era arrivato.

Provi di nuovo le canzoni per la band e poi via, si va a provare in “saletta”, che per me all’epoca era una stanza a casa di Francesco, il batterista. Saluto tutti con un ghigno malefico, come per dire “Eh eh, adesso sentirete cosa ho preparato per voi!“, monto la mia roba, accendo ampli e pedali, accordo la chitarra e aspetto il via della prima canzone da provare.

Ci siamo, Francesco batte il 4 e io già mi immagino alla fine della canzone le facce entusiaste dei membri della band. Cominciamo a suonare, ma… “Ehi, sono troppo basso, aspetta che mi alzo”. Con un’abile mossa, mentre suono il brano mi alzo di volume, ma ancora non riesco a capire cosa c’è che non va, non mi sento e come se non bastasse c’è anche più caos del solito in questa stanza del tutto priva di insonorizzazione.

Mi alzo ancora, ed ancora, ma niente… arrivato a fine corsa della manopola del Master del mio amplificatore comincio a pensare che ci sia qualcosa che non va a livello tecnico. Risultato: passo l’intera prova di un paio di ore nervoso e triste, senza riuscire a capire cosa non va.

Sarebbe bello finire la storia con la scoperta del segreto e dell’inghippo e con me felice che finalmente so qualcosa in più, ma non successe e in più alla fine degli anni ’90 non c’era per tutti la possibilità di cercare su internet le risposte ai propri dubbi. O comunque non c’erano tutte le informazioni che si potrebbero trovare oggi.

Ho trovato il motivo di questo problema molto tempo più tardi, dopo tanti tentativi e tanti consigli chiesti in giro.

Il problema

Il problema che si verifica in questi casi è causato proprio dalla fase di studio e ricerca del suono, soprattutto se si cerca di trovare suono perfetto con sistemi analogici (quando ho iniziato io era praticamente impensabile ottenere un buono suono con il digitale, ma oggi è giusto fare questa distinzione).

L’intoppo sta nel provare il suono senza tenere conto delle frequenze che sono destinate agli altri strumenti. Un esempio tipico è quello del chitarrista che vuole il suono”grosso” e quindi aumenta un sacco le frequenze basse (bass sull’amplificatore).

Le frequenze basse, soprattutto quelle sotto i 100 hz sono esclusivamente del basso e della cassa. La chitarra NON DEVE avere basse. Se la cassa, il basse e poi si aggiunge anche la chitarra a cercare di alzare le frequenze basse, il risultato finale sarà una grande confusione sonora da cui il pubblico non vedrà l’ora di scappare.

È importante per tutti i musicisti capire come deve essere il suono del proprio strumenti all’interno di un mix, ovvero all’interno di un’amalgama con altri strumenti musicali. E purtroppo ti devo dare anche una brutta notizia…

Il suono che ti crei in cameretta non sarà mai utilizzabile all’interno di un mix (a meno che non lo provi con altri strumenti e con le regole che applicherebbe un fonico).

Il secondo problema

Ci sarebbe anche un secondo problema che meriterebbe lo sviluppo di un capitolo a parte, ovvero il problema dell’ascolto del tuo suono. Se ascolti il tuo suono direttamente dall’amplificatore non stai ascoltando quello che ascolterà il tuo pubblico.

Infatti, prima di tutto c’è il problema dell’angolazione. Spostando il tuo orecchio anche solo di 50 cm scoprirai che sentirai un suono diverso, per esempio. Prova per esempio ad ascoltare il tuo amplificatore posizionando l’orecchio in linea con il centro del cono (se lo fai assicurati di non avere i volumi troppo alti se no ti procurerai dei danni all’udito). Senti come il suono sembra molto più acido?

Ecco quindi immaginando che durante un concerto tu non abbia un fonico in quanto vai a suonare in un piccolo locale, sicuramente ogni persona del pubblico sentirà qualcosa di diverso e chi sarà molto laterale al cono, sentirà un suono ovattato.

In tutte le altre occasioni, dove il suono del tuo amplificatore è microfonato, ovviamente il suono che ascolterà il pubblico è il suono che prenderà il microfono, non il suono dell’amplificatore nella tua stanza. Quindi se vuoi veramente sentire il suono che stai creando dovresti perlomeno microfonarti, registrarti e riascoltarti da delle casse Full Range (casse normali di ascolto di musica, ascolto mainstream).

Il suono in cameretta

Quando siamo da soli a suonare cercheremo di creare un suono più completo possibile a livello di frequenze, proprio perchè non essendoci altri strumenti ci viene automatico ottenere tutte le frequenze con la nostra chitarra.

Quindi creiamo un suono più rotondo, con molte basse, scavato sulle medie. E questo andrebbe benissimo se suonate da soli. Ma è esattamente l’opposto di quello che bisognerebbe fare per far sentire bene la chitarra in un gruppo.

I suoni dei tuoi Guitar Hero perferiti, se li ascolti “isolati” (e ti consiglio di farlo), scoprirai che non sono per niente grossi, non hanno basse ed hanno perlopiù frequenze medio-alte. Spesso sono suoni molto acidi. Il motivo per cui ti sembrano suoni grossi è perchè ci sono altri strumenti che ingrossano il suono generale della band. Già solo la presenza di un basso può far sembrare la chitarra molto più grossa per esempio.

Ad ognuno le sue frequenze

Quando si suona con altri musicisti bisogna che ognuno si prenda le frequenze perfette per il proprio strumento. Esattamente come lo spazio su un palco dove non si sta tutti a destra o tutti i a sinistra, anche per il suono bisogna che ognuno si prenda il proprio spazio, se no è un problema per il risultato finale.

E se non riesci a capire questo aspetto forse non sei fatto per suonare in un gruppo e dovresti suonare e fare degli show da solo. Non c’e niente di male nel farlo.

Alcuni chitarristi quando dico queste cose mi obiettano: “Si ok, ma se devo avere un brutto suono allora preferisco continuare ad avere questi problemi”. Purtroppo non funziona così, infatti se vai a suonare con un fonico o se registri un album in ogni caso puoi alzare le basse frequenze quanto vuoi, ma il fonico comunque te le toglierà per il pubblico, quindi in ogni caso il pubblico sentirà un suono che non vorresti mai sentire.

Quindi a te la scelta: lasciare che il fonico snaturi completamente il tuo suono o crearti TU un bel suono che sia adatto al “suonare in una band” e che rispetti gli altri componenti del gruppo?

Il pubblico ti darà ragione

Se si fa un bel lavoro con la scelta delle frequenze e ognuno nella band lavora sul suono “all’interno della band”, il risultato finale sarà qualcosa che il pubblico apprezzerà moltissimo.

Sarà un suono chiaro, dove si capiscono le note che stai suonando, dove ogni componente della band avrà il suo spazio, dove il suono sarà potente anche senza sbragare troppo i coni degli ampli.

2 Trucchi

Ma quindi come devi fare sulla chitarra per creare un suono più adatto alla band?

Prima di tutto devi alzare le medie frequenze e se possibile le medio-alte. Proprio quelle frequenze che inizialmente ti darà fastidio sentire, saranno quelle frequenze che ti faranno “uscire dal mix” senza alzare il volume.

Non devi credere a me. Credi a Paul Gilbert! :-)

In che senso? Nel senso che Pual Gilbert per un bel periodo ha utilizzato un equalizzatore con le medie sparate in alto e basse e alte scavate per alzare il proprio volume durante gli assoli. Questo perchè magari preferiva essere più “morbido” sulle ritmiche e poi negli assoli, senza aumentare troppo l’uscita, ha trovato il modo per uscire dal mix con le frequenze che magari non erano prese dagli altri strumenti.

Il secondo consiglio che ti do è quello di diminuire la saturazione della distorsione per tirare fuori maggiormente il suono dalle tue dita.

Infatti, se noti ogni volta che aumenti la saturazione della distorsione hai quasi sempre bisogno di aumentare il volume dell’amplificatore se stai suonando in una band e in più perdi anche la chiarezza del suono e delle note che stai suonando.

Quindi cerca di ottenere quel suono aggressivo che volevi maggiormente dalla mano destra e dal plettro piuttosto che dal gain della distorsione.


Ti è piaciuto l'articolo? Clicca qui per ricevere i prossimi aggiornamenti su lezioni, tutorial e articoli direttamente sul tuo smartphone (con il nostro canale Telegram di Chitarra Facile).

Vuoi imparare a suonare la chitarra da zero? Scopri le lezioni di chitarra più facili ed efficaci con il corso in 4 lezioni per imparare le basi della chitarra e la tua prima canzone in 1 ora! Clicca qui.corso chitarra gratis

Corso di Chitarra per Adulti: Scopri il primo corso di chitarra al mondo creato su misura per un adulto. Clicca qui.

Lezioni Avanzate di Home Recording: Scopri i migliori trucchi da NERD per registrare in casa con risultati professionali Clicca qui.

PODCAST! Ascolta il podcast sulla Chitarra ed i Chitarristi più ascoltato in Italia: Clicca qui.

Fai anche tu i 3 errori più comuni con gli effetti per chitarra? Clicca qui per scoprirlo leggendo l’Ebook gratuito.