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John McLaughlin

CHI E’ JOHN MC LAUGHLIN

Mc Laughlin è un chitarrista tra i più sofisticati e veloci al mondo. Il suo stile è inconfondibile, un insieme di jazz, rock che sfocia successivamente nel fusion. Fonda le sue basi come chitarrista attingendo da una miriade di strumenti etnici, prendendo un pò dal Flamenco spagnolo, un po’ dal vina Indiano e un pizzico dall’ud nord-africano.

Questo mix di strumenti e la loro tipologia di suono e di tecnica affascinano John, influenzandolo positivamente nel suo modo di suonare. Il suo modo di suonare ha un approccio totalmente diverso da quello usato negli anni ‘60, infatti contribuì a creare uno stile nuovo, il Jazz Fusion.

Per dimostrare storicamente quanto fosse all’avanguardia, fu chiamato a far parte della band di Miles Davis, una persona che il jazz, come saprete, ce l’aveva nel sangue.

Ho deciso di parlare di questo chitarrista perchè è una sorta di punto inarrivabile per molti chitarristi, la sua tecnica, il suo modo di prendere scale e alcuni clichè musicali e distorcerli fino a renderli unici e suoi, sono qualcosa che è unico, derivato appunto da un’immenso studio e un’immensa passione per lo strumento.

UN PO DI STORIA

Nato nel 1942 a Doncaster in Inghilterra, iniziò a suonare la chitarra all’età di 11 anni, attratto inizialmente dal blues e dallo swing, passò anche attraverso il jazz e il rock fino a diventare il creatore e maggior esponente della musica fusion tutt’ora.

Inizialmente contribuì al suono di molte band inglesi degli anni ‘60, successivamente però produsse il suo album da solista Extrapolation, nel 1969. In questo album con John Surman al sassofono e Tony Oxely alla batteria, creò canzoni principalmente Post-Bop, un’insieme di tipologie di jazz mischiate tra loro, che lo farà conoscere alla critica degli anni ’70 ma non troverà riscontro nei lavori successivi e più vicini ai giorni nostri dello stesso John.

Successivamente si trasferì negli USA con e entrò a far parte dei Lifetime, in quegli anni ha registrato una jam session con niente poco di meno che Jimi Hendrix, e in una intervista postuma spiega come anche Jimi avesse il suo approccio creativo alla muscia affermando che “Se fosse vivo ancora oggi userebbe qualsiasi cosa in suo possesso per creare musica, pedali, chitarre acustiche, orchestre, qualsiasi cosa”.

Suonò anche con Miles Davis in svariati album del jazzista, creandosi una reputazione di chitarrista affermato e polifunzionale, capace di creare e ad alti livelli e con personalità di alto calibro musicale. La sua storia da musicista continua a crescere passando per innumerevoli collaborazioni e band, tra cui anche Carlos Santana, successivamente creò una band la “Mahavishnu Orchestra”, dove suonano pezzi di incredibile difficoltà tecnica e esecutiva.

In seguito all’avvicinamento alla cultura indiana, John si catapultò nella musica indiana, inserendosi nel gruppo Shakti, da qui in poi è un susseguirsi di collaborazioni, concerti, jam sessions con i piu’ grandi chitarristi mondiali e con i gruppi musicali più influenti.

LA MESCOLANZA E LA FUSIONE

La caratteristica principale di John, una tra tutte, è appunto la fusione di più stili ed elementi assieme. Non esiste un brano che non sia il derivato di mescolanza tra generi e tecniche, reinterpretare e fare suo qualsiasi composizione è il suo obbiettivo e lo è sempre stato. Anche dal punto di vista del suono è uno sperimentatore, suona con diversi pedali e preferisce uno all’altro in base al mood della giornata, o alla situazione in cui si trova, adattandosi al suo stato d’animo e aiutando la sua creatività musicale.

Ovviamente il tutto coadiuvato da una tecnica infallibile, che gli permette di esprimersi senza limiti, senza dover aggirare ostacoli tecnici derivati da inesperienza. Quello che vuole esprimere non ha limiti, ed è per questo che è considerato ancora oggi uno dei maggiori esponenti della musica fusion, e della avanguardia della chitarra. Il suo setup da artista è vario e articolato comprende molte chitarre e molti effetti, proviamo a vederne alcuni.

CHITARRE

– Godin Freeway SA guitar (midi guitar)
– Gibson EDS-1275
– double neck guitar made by Rex Bogue
– 1972 or ’76 Gibson ES-345 (scalloped neck)
– Fender Mustang
– Gibson Byrdland
– custom guitars built by Abraham Wechter
– custom Mike Sabre guitar
– Gibson J200 acoustic
– Paul Reed Smith electric guitar
– Gibson 1958 Les Paul Custom Reissue with Bigsby and P90s
– Fender 1968 Strat Reissue (white)
– 1978 Gibson Johnny Smith with Bigsby

AMPLIFICATORI

– Marshall 100watt plexi amp (in the 70’s)

EFFETTI

– Seymour Duncan Twin Tube Classic pedal
– MXR Carbon Copy Delay pedal
– MXR Stereo Chorus pedal
– Mesa Boogie V-Twin pedal
– Dunlop DC Brick
– Line 6 wireless system
– Boss BCB-60 pedalboard
– Sony DPS-M7 Digital Sonic Modulator (in the 90’s)
– Synclavier II
– Hermida Audio Zendrive
– Fishman prototype GuitAero WGS6000-RX wireless

CORDE E PLETTRI

– Ernie Ball 10-47 gauge electric strings
– D’Addario electric guitar strings
– Dunlop Jazz 3 picks (hacked up with his knife for better grip)

PRECISIONE TECNICA, SOFISTICAZIONE ARMONICA E VELOCITA’ AGGRESSIVA

Con questi 3 aspetti John ha creato un timbro personale, portando la musica ad un nuovo livello, ad una nuova difficoltà tecnica e ad un nuovo valore espressivo. La sua personale visione della musica è unica, derivata da anni di esperienze approfondite in diversi campi della chitarra, affondando le radici in quella che è la tradizione della chitarra in diversi paesi del mondo è riuscito a creare delle basi solide per portarsi in alto e crescere velocemente e vigorosamente.

La velocità con cui esegue alcuni pezzi è sconcertante, soprattutto, in unione a questo, la difficoltà anche tecnica di alcuni passaggi e scale, lo rendono uno dei virtuosi più conosciuti al mondo, pur non facendo spesso legato o tapping, crea e costruisce melodie veloci, complesse e potenti.

CONCLUSIONE

Quello che si evince da tutto ciò è che, se volete porvi un’obbiettivo tecnico da raggiungere per essere ai massimi livelli, ponetevi John. Il tipico esempio di una mitraglia umana, ma che possiede anche una grande carica emotiva, che riesce a trascinare lo spettatore in un susseguirsi velocissimo di note e accordi che lo proiettano in stati d’animo che si alternano anche questi velocemente, pur non perdendo la potenza espressiva.

Come si è visto in molti esempi di carriere di chitarristi famosi, la tecnica (quindi di conseguenza lo studio dello strumento), il voler creare qualcosa di personale e diverso mischiato con una grossa quantità di passione e creatività, spesso porta a grandi risultati e un esempio vivente e tutt’ora pioniere è proprio John McLaughlin.


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